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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 8 ottobre 1996
ANSA 6 OTTOBRE 1996 H.12:44
AFGHANISTAN: BONINO CHIEDE DI "ROMPERE IL SILENZIO"

"Rompere il silenzio" nella comunità internazionale "prima che il potere dei Taleban si radichi in AFGHANISTAN". E' quanto chiede il Commissario europeo per gli aiuti umanitari, Emma Bonino, all'indomani del fallito tentativo italiano e russo di "ottenere una presa di posizione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU" per "restaurare i diritti umani elementari nelle regione (si sono opposti tre Paesi: Egitto, Cina e Indonesia)".

Bonino, nel corso di una conferenza stampa "da cittadina" nella sede del Partito Radicale - al suo fianco il leader Marco Pannella - ha denunciato "il cinismo e l'immobilismo della Comunità Internazionale" rispetto alla situazione afgana, dove "25mila vedove non possono lavorare o uscire di casa" e centinaia di donne "muoiono di parto perché l'intervento di medici maschi è precluso" dalle regole imposte dagli "studenti del Corano".

Per la Commissaria europea il rischio in AFGHANISTAN oggi è di arrivare "alla guerra civile". Una guerra civile che invece la comunità internazionale "può scongiurare" se supera "il cinismo politico miope che privilegia gli interessi economici ai diritti umani più elementari".

Per Bonino un primo segnale importante può venire anche dalla "conferma della data del 1998" per la conferenza istitutiva del Tribunale Internazionale permanente contro i crimini di guerra e contro l'umanità "per ospitare la quale l'Italia - ha aggiunto - ha già confermato la propria disponibilità". L'istituzione del Tribunale internazionale permanente, per il quale il Parlamento europeo si è già espresso unanimemente a favore, ma sul quale si registra ancora "un atteggiamento tiepido"dell'Unione Europea, rappresenta - ha detto Bonino - uno strumento importante per "prevenire le catastrofi umanitarie" invece che "rincorrerle".

L'esponente radicale - che ha lanciato un appello alle donne al potere per "vincere" un cinismo maschile che le sta contagiando - ha poi annunciato che il Partito Radicale ha avviato una campagna e una raccolta di firme perché si dia il Premio Nobel per la pace ad Aung San Suu Kyi.

 
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