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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 21 ottobre 1996
Corriere della Sera pag 2: Intervista di Andrea Bonanni a Emma Bonino

EMMA BONINO: ATTENTI AI PROCESSI SOMMARI "Ma secondo la legge quel giudice andava rimosso"

BRUXELLES - L'afasia della politica, la sordità delle istituzioni e le grida della gente reale. "Se c'e' una lezione da trarre in questa vicenda e' che spesso nelle democrazie grasse e consolidate, e soprattutto nelle democrazie bloccate come quella belga, non si riesce a misurare le emozioni e i sentimenti reali dell'opinione pubblica". A Bruxelles la commissaria europea Emma Bonino ha seguito la "marcia bianca" del 300 mila come un nuovo sintomo dello scollamento tra società reale e società legale, come si amava dire un tempo. La fraseologia e' forse superata, ma il problema e' sempre li', piu' vivo che mai. "A volte le strutture della politica perdono il contatto con le emozioni collettive. Si crea un dislivello tra il dato istituzionale e i valori collettivi. Ricordo quando in Italia si diceva che la questione dell'aborto non era un problema. E la sinistra ci accusava di agitare fantasmi borghesi, lontani dalla sensibilità delle masse popolari. Lo stesso era accaduto con il divorzio. E' un fenomeno parti

colarmente sentito nelle democrazie bloccate che a volte finiscono per ignorare grandi fenomeni di massa, oppure se ne inventano di inesistenti. In Belgio nessuno si aspettava 300 mila persone in piazza; in Italia, invece, si aspettavano un milione e mezzo di leghisti sul Po e invece c'e' stato un grande flop".

D. Come e' possibile che questo avvenga in una società che in teoria si dota di sensori sempre piu' sottili e raffinati?

R. "Bella domanda. Forse bisognerebbe girarla ai direttori dei grandi quotidiani italiani. In realta' quello che e' successo oggi a Bruxelles dimostra che, quanto piu' si fanno ricerche con strumenti approfonditi e raffinatissimi, tanto piu' si perde il senso dei valori e delle opinioni profonde. Oggi, in teoria, si possono conoscere gusti e consumi di segmenti sempre piu' ristretti dell'opinione pubblica. Magari siamo in grado di prevedere che tipo di scarpe o di viaggi o di consumi alimentari siano prediletti da un singolo individuo, ma cosi' facendo perdiamo sempre piu' di vista l'essenza vera della personalita' umana, con le sue emozioni di fondo e i suoi valori, che per fortuna continuano ad esistere".

D. E allora, secondo lei, quale molla ha spinto in piazza i 300 mila della "marcia bianca"?

R. "Il fenomeno non e' esploso ieri. E' stato tutto un crescendo da agosto in poi, un accumularsi di dettagli agghiaccianti e di elementi altamente emotivi. C'era il senso di una metastasi generale del sistema che dal caso Dutroux sfiorava tutta una serie di altri nervi scoperti: l'omicidio di Cools o gli scandali della corruzione politica. Alla fine la ricusazione del giudice Connerotte ha fatto temere alla gente che qualcuno volesse rimettere il tappo sul verminaio che si andava scoprendo".

D. Ed e' veramente cosi'?

R. "Non credo. Io sono legalista. A volte bisogna rischiare di apparire impopolari per non trovarsi ad agire in modo veramente impopolare, Il diritto alla difesa e' sacrosanto in uno stato di diritto, anche per il peggiore dei colpevoli. Giustamente quindi la difesa di Dutroux ha chiesto la ricusazione del giudice, e giustamente la Corte di Cassazione l'ha concessa. Su questa storia c'e' stato un enorme equivoco collettivo. Pensiamo all'Italia: quando in materia di giustizia si devia dalla regola scritta, magari per ottimi motivi, si precipita al fondo della scala, dove alla fine non si capisce piu' nulla".

D. Che giudizio da' della marcia dei 300 mila?

R. "Mi sembra un fatto positivo. Che puo' avere un effetto catartico di ricostruzione del Paese. A meno che ..."

D. A meno che?

R. " Spero che la domanda di un inasprimento della repressione non porti da parte delle autorita' ad una risposta che, per essere falsamente rassicurante, finisca per colpire indiscriminatamente, tutti i comportamenti devianti. Insomma, mi auguro che la reazione innescata dai 300 mila si mantenga nell'ambito dello stato di diritto e della tolleranza".

 
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