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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 30 ottobre 1996
Zaire/Intervista Bonino/Messaggero pag 12

Sdegnata l'eurocommissaria per gli aiuti umanitari: "Un milione di rifugiati rischia la morte"

"I CASCHI BLU CONTRO IL GENOCIDIO"

Parla la Bonino: in Zaire necessario un intervento militare

di ROMANO DAPAS

BRUXELLES - "Pensavo di aver provato il piu' forte sentimento di frustrazione l'11 luglio '95, quando, a Tuzla, in Bosnia, mi accorsi che mancavano all'appello 10 mila persone i cui corpi vennero poi trovati nelle fosse comuni. Mi sbagliavo, perche' adesso, nello Zaire, abbiamo perso le tracce di mezzo milione di profughi che sono privi di viveri e di assistenza medica e quasi certamente destinati a morire tra l'indifferenza della comunita' internazionale". Emma Bonino, I'eurocommissaria per gli aiuti umanitari, e' addolorata ed allo stesso tempo sdegnata per quel che sta succedendo nello Zaire. Ma, come sempre battagliera e decisa a non lasciare nulla di intentato, la Bonino e' anche il solo responsabile politico europeo a proporre un'iniziativa concreta suscettibile di salvare dall'ennesimo genocidio qualche centinaio di migliaia di uomini, donne e bambini: I'intervento militare delle Nazioni Unite per aprire un "corridoio umanitario" nelle zone di frontiera dello Zaire con il Ruanda dove si trovano i camp

i dell'Onu che ospitano 1 milione e 200 mila rifugiati hutu.

D. Lei sollecita un intervento dei "caschi blu", ma l'Unione europea si e' limitata finora a chiedere la cessazione delle ostilita'...

R. "Dobbiamo chiederci di quali strumenti disponga Aldo Ajello, I'inviato speciale della Ue, per imporre il cessate il fuoco. La risposta la conosciamo tutti. E questo mentre si continuano a tirare cannonate e colpi di mortaio sui campi profughi, sugli ospedali della Croce Rossa, sulle installazioni protette dalla bandiera dell'Onu. Mai negli ultimi 50 anni si era sparato sulla Croce Rossa. La situazione e' catastrofica. Non possiamo aspettare inerti che si compia il massacro".

D. Su chi ricade, a suo giudizio, la responsabilita' piu' grande per l'immobilismo dell'Occidente di fronte a questo nuovo dramma africano?

R. "Sicuramente sulle Nazioni Unite. Non piu' tardi di venerdi' scorso, il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato una risoluzione con cui si chiede il cessate il fuoco senza tuttavia avanzare quegli "out-out" che sono sempre indispensabili per assicurare il successo di un negoziato. La credibilita' dell'Onu e' in pezzi. Bisogna reagire, attivando il Capitolo VII della Carta dell'Onu che prevede l'invio di una forza d'interposizione nelle zone di crisi. Avevo proposto la creazione di un "corridoio umanitario". Dopo quel che e' successo, sono dell'opinione che esso debba essere difeso militarmente. Se la comunita' internazionale non si muove adesso, davanti alla prospettiva di mezzo milione, forse un milione, di vittime innocenti, quale situazione aspetta per agire?".

D. Perche' tanta riluttanza ad intraprendere azioni che hanno solo obiettivi umanitari?

R. "Forse perche non c'e' il petrolio. Forse perche' 500 mila persone in pericolo di vita non bastano a risvegliare le coscienze. Se si fa il paragone con altri scenari, per esempio l'Iraq o l'ex-Jugoslavia, scopriamo che ci sono state reazioni piu' decise. Siamo davvero in presenza di un cinismo miope, di un errore politico imperdonabile. Non ho mai visto da nessuna parte ricostruire alcunche' sulle montagne di cadaveri".

D. Bastera' il suo sdegno a cambiare le cose?

R. "Non lo so. Me lo auguro. Altrimenti c'e' da disperarsi. La cosa che trovo piu' intollerabile e' quella di accettare che si spari sulle Nazioni Unite senza una reazione adeguata da parte delle organizzazioni internazionali. Per non parlare dell'impossibilita' a soccorrere i rifugiati, cio' che costituisce un'aperta violazione delle convenzioni sui diritti umani. Ripeto, sono 500 mila i profughi hutu che mancano all'appello. Vagano senza cibo, senza medicinali e senza un riparo dalle piogge torrenziali che hanno investito la zona. Se non ci preoccupiamo adesso della loro sorte, moriranno tutti".

 
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