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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 31 ottobre 1996
Zaire/Repubblica pag 12

MORIRE PER BUKAVU?

Emma Bonino, commissario europeo per gli Aiuti umanitari, ha proposto a gran voce che l'Occidente intervenga nella crisi dei profughi ruandesi in Zaire. "La comunita' internazionale deve agire", chiede con ferma insistenza la Bonino proponendo l'istituzione di "corridoi umanitari" per portare aiuti ai fuggiaschi intrappolati in mezzo ai combattimenti. Torna cosi' nel linguaggio politico il neologismo introdotto dall'allora presidente francese Francois Mitterrand per la Bosnia-Erzegovina.

Saremo dunque chiamati a morire per i Grandi Laghi, la splendida regione dell'Africa centrale gia' teatro del genocidio ruandese del 1994? L'idea fondante dei "corridoi umanitari" - una proposta che non ha mai trovato finora realizzazione pratica - e' l'uso della forza a fini umanitari. Si tratta di aprire il cammino "manu militari" ai convogli di aiuti e di presidiare poi le strade cosi' aperte (i "corridoi", appunto), pronti ad aprire il fuoco per difenderne la percorribilita'.

E' questo che bisogna fare, subito, in Zaire, per salvare un milione di persone in pericolo di vita? "Nessuno e' disponibile, nessuno e' pronto", lamenta ancora la Bonino. Certo l'emergenza e' terribile e il problema che si pone e' proprio del tipo che troverebbe soluzione con un bel "corridoio umanitario": gli aiuti non possono giungere a destinazione a causa della guerra che dilaga nella regione del Kivu. Da Bukavu e Uvira e' partito tutto il personale umanitario Onu e degli altri organismi, la cui sicurezza era a repentaglio.

D'altra parte, appena due anni fa, il Ruanda ha conosciuto inenarrabili massacri etnici, un autentico genocidio - forse ottocentomila, forse un milione di vittime - e l'Occidente e' rimasto a guardare. Perche' agire adesso e non allora?

Le ragioni, forse, ci sono. In primo luogo proprio la vergogna del '94 e' un buon motivo per non voltare anche questa volta lo sguardo dall'altra parte. Ma poi il fatto e' che questa volta sono in gioco considerazioni non soltanto umanitarie . La guerra del Kivu e' esplosa mentre lo Zaire - ormai privo del suo presidente irreversibilmente ammalato - si sta disintegrando. Rischia di essere il detonatore di una esplosione ben piu' vasta, tale da destabilizzare l'intera Africa centrale, con conseguenze che fa paura anche solo immaginare. Per questo l'invito di Emma Bonino merita attenzione: intervenire adesso puo' forse evitare di doverlo fare dopo, in condizioni infinitamente peggiori.

 
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