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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 11 novembre 1996
Zaire/Messaggero 8/11/96

ZAIRE: ARRIVA LA TROJKA EUROPEA

Bruxelles prepara l'invio di una "forza neutrale".

Dini: l'Onu decida

KINSHASA - L'Unione europea si muove per la crisi dei rifugiati tutsi ai confini dello Zaire. La "trojka" formata da Italia, Irlanda e Olanda si rechera' subito nella regione dei Grandi Laghi per valutare direttamente la situazione, accompagnata dal commissario europeo Emma Bonino e dall'inviato speciale dell'Ue Aldo Ajello. A Bruxelles si sono riuniti i ministri responsabili per gli aiuti umanitari per decidere tempi e modalita' per l'invio di una "forza neutrale".

Piu' di un milione di rifugiati, in maggioranza hutu ruandesi e burundesi, sono ormai allo stremo nello Zaire orientale, dove molti tra loro sono gia' morti nelle inospitali montagne a nord di Goma. In una girandola d'incontri la comunita' internazionale e' ancora alla ricerca di un'intesa per I'invio di una "forza neutrale" e l'apertura di "corridoi umanitari" per far giungere i soccorsi a questa massa di disperati. E sulla possibilita di una partecipazione di soldati italiani a questo contingente il ministro degli Esteri Dini ha sottolineato - al termine di un colloquio con Salim Ahmad Salim presidente dell'Organizzazione per l'unita africana - che Roma attende una richiesta dell'Onu "prima di prendere decisioni" e che il Consiglio di sicurezza deve decidere "il mandato, la dimensione e l'impegno". Ma comunque l'ltalia agira' "in modo conforme e coordinato" con i partner europei e intemazionali. L'Onu ha nominato un "coordinatore umanitario" per "assicurare una risposta efficace alla situazione in rapido d

eterioramento". E' Sergio Vieira De Mello, assistente alto commissario delI'Unhcr. Continua anche la missione dell'inviato speciale dell'Onu Raymond Chretien, che ha incontrato prima a Nizza il presidente dello Zaire Mobutu Sese Seiko e poi a Kinshasa il premier zairese Kengo Wa Dondo. Intanto tra i rifugiati dei campi di Kahindo e Katale si registrano decine di morti per sete. I due centri a nord di Goma ne ospitavano oltre 300 mila, prima che il capoluogo del Kivu settentrionale cadesse la settimana scorsa nelle mani dei ribelli tutsi banyamulenge appoggiati da truppe ruandesi. Il leader dei ribelli, Laurent Desire Kabila, ha detto di non volere la presenza dl truppe "americane o europee", ma eventualmente "solo di altri africani".

 
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