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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 11 novembre 1996
Zaire/La Stampa 8/11/96

Riunione dei ministri europei sulla forza militare umanitaria: "Aspettiamo le decisioni Onu"

"Zaire, un mondo vigliacco sta a guardare"

Duro attacco della Francia

Sulle rive del lago Kivu, tra Zaire e Ruanda, e' in corso un'apocalisse. Un milione e duecentomila profughi, per meta' bambini sotto i 15 anni, sono ammassati ad Est del grande lago, senza alcun aiuto dal 30 ottobre, quando le ultime razioni alimentari sono state distribuite dagli operatori umanitari internazionali. Da allora l'intera rete della solidarieta' internazionale si e' disintegrata, e gli hutu fuggiti dal Ruanda e dal Burundi, assieme a decine di migliaia di zairesi scappati ai combattimenti, sono abbandonati a se stessi. L'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati fa sapere da Ginevra che i profughi "stanno morendo in massa di fame e disidratazione". In un tristo tentativo di salvezza i guerriglieri hutu hanno iniziato a prendere in ostaggio deci i. Da allora l'intera rete della solidarieta' internazil disastro ospitava 700 mila rifugiati. E nella stessa zona sono scomparsi due funzionan zairesi dell'Onu. Piu' a Sud, alla frontiera Zaire-Burundi, i tutsi zairesi assieme all'esercito burundese

filtrano i rimpatriati. Fanno passare donne e bambini. E massacrano gli uomini.

"Piu' di un milione di persone rischiano di morire in modo spaventoso - dicono i portavoce Onu da Ginevra - In mancanza di un intervento immediato, tra breve risultera' inutile qualsiasi aiuto". Il presidente zairese Mobutu ha chiesto al collega sudafricano Nelson Mandela di gettare il suo peso carismatico in uno sforzo diplomatico internazionale. E l'eroe della lotta anti-apartheid ha detto che, se lo chiede l'Onu, il Sudafrica partecipera' ad una forza multinazionale che assicuri l'apertura di "corridoi umanitari".

Se lo chiede l'Onu. Ma la comunita' internazionale sembra indifferente, forse per cattiva volonta', forse perche' davvero nessun intervento nel tritacarne africano farebbe fermare i massacri. Il ministro degli Esteri francese Herve de Charette, che assieme al collega spagnolo sta cercando di mettere in piedi un contingente multinazionale di 5000 uoere in piedi un contingente multinazionale di 5000 uozúlle porte chiedendo se ci sia qualcuno pronto ad assumersi le sue responsendo se ci sia qualcuno pronto ad assumersi le sue respons tremmo noleggiare un aereo". Il piu' grande ostacolo e' la mancanza o noleggiare un aereo". Il piu' grande ostacolo e' la mancanza tto il ministro degli Esteri Lamberto Dini, "e' favorevole a dare una risposta positiva" per una forza neutrale, ma "rimane da vedere cosa decidera' l'Onu". Intanto, aspettando una decisione delle Nazioni unite, I'apocalisse impera nel Kivu. "Se non ci muoveremo rapidamente il problema sara' risolto tra circa un mese, con un milione e mezzo di morti"

ha detto Xavier Emmanuelli, ministro francese per gli Aiuti umanitari.

Spinta da francesi e belgi, I'Unione Europea ha convocato ieri un Consiglio dei ministri. Gli inviati dei quindici hanno ascoltato le relazioni di Emma Bonino (Commissaria europea responsabile, tra l'altro, degli aiuti umanitari; Aldo Ajello (inviato speciale dell'Unione nella ommissaria europea responsabile, tra l'altro, degli aiuti umanitari; Aldo Ajello (inviato speciale dell'Unione nella å

Kigali, laria europea responsabile, tra l'altro, degli aiuti umanitari; Aldo Ajello (inviato speciale dell'Unione nella å

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Kigali, lC re sEe di provocare una reazione di fronte al carnaio annunciato. Gli europei sono d'accordo ad inviare una forza internazionale che apra i corridoi umanitari, permettendo di far arrivare ai profughi le scorte gia' presenti nella regione (basterebbero da sole a garantire l'alimentazione di tutti per sei settimane). Ma di fatto nessuno ha mostrato entusiasmo all'idea di inviare propri soldati a morire in Africa. "Siamo tutti d'accordo sul da farsi - ha detto la Bonino - Tutte le domande alle quali dobbiamo rispondere sono chiare. Mancano soltanto le risposte". Ma se e' cosi', per quale motivo i ministri europei si sono ritrovati a Bruxelles? Secondo Emma Bonino una ragione valida c'era: ! dere sono chiare. Mancano soltanto le risposte". Ma se e' cosi', per quale motivo i ministri europei si sono ritrovati a BruxellÅ " es? Secondo

 
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