ZAIRE: PRONTA LA BRIGATA GARIBALDI
L'Onu rimanda la decisione sull'intervento. E la Bonino attacca: "Vergognatevi, la gente li' muore"
FIRENZE - E' la brigata meccanizzata "Garibaldi", di stanza a Caserta, Persano e Potenza, I'unita' che, in attesa della risoluzione dell'Onu, lo Stato Maggiore italiano ha designato per l'eventuale operazione di pace nello Zaire.
La conferma di quel che ha anticipato ieri il "Corriere", e' venuta indirettamente da un'ammissione del ministro Andreatta, durante la conferenza stampa a Palazzo Vecchio assieme ai suoi colleghi, il francese Charles Millon, il portoghese Antonio Manuel de Carvalho Ferreira Vitorino e lo spagnolo Eduardo Serra Rexach, dopo la cerimonia d'insediamento a Firenze del comando Eurofor, costituito dalle quattro nazioni dell'Europa sud-occidentale.
Andreatta ha detto che dal 3 novembre lo Stato Maggiore si prepara alI'intervento, tra l'altro facendo vaccinare i militari dei reparti designati.
Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Incisa di Camerana, non ha avuto difficolta a dire che i vaccinati sono i volontari della "Garibaldi", aggiungendo: "Sono andati in Bosnia, e' giusto che ora provino lo Zaire".
Da indiscrezioni di altra fonte pare che il primo problema sia trovare l'aeroporto adatto per fare atterrare la forza di pace. La pista di Goma, citta' tra l'altro rischiosa perche' vi si combatte, e' troppo corta per i grandi aerei da trasporto. Si pensa a Entebbe, nell'Uganda, che ha una bella pista lunga, ma dista 400 chilometri in linea d'aria dal Kivu, per cui bisognerebbe compiere la tratta finale con una navetta di aerei a decollo corto (600 metri), come gli Hercules, gli Alenia G.222 e i Transall.
Andreatta ha ribadito che "riteniamo necessaria la costituzione di una forza multinazionale con mandato tempi e modalita' d'utiiizzo ben definiti. Abbiamo avuto qualche esperienza in cui la non chiarezza su questi requisiti ha provocato conseguenze non desiderate". L'allusione alla Somalia, se non anche al Libano e alla Bosnia, pare evidente. Andreatta ha aggiunto che la forza multinazionale deve basarsi "sul consenso delle parti interessate e avere finalita' di ordine strettamente umanitario, escludendo piu' ambiziosi compiti quale l'interposizione fra i contendenti. Soprattutto il mandato dovrebbe consentire di assicurare l'uso degli aeroporti e la protezione delle zone dove fare affluire i profughi - un milione di profughi - nonche' dei corridoi umanitari. Naturalmente a questa forza militare non dovrebbe essere dato il compito dell'ammasso del materiale umanitario, che dovrebbe essere responsabilita' di altre agenzie dell'Onu".
Millon e' stato il ministto piu' reticente sull'entita' e l'identita' delle truppe che la Francia sta preparando, benche' conti su una nutrita Force d'Action Rapide, mentre Serra e' stato il piu' trasparente citando la brigata legionaria di stanza ad Almeria, erede del famoso (e divenuto famigerato proprio 60 anni fa, durante la guerra di Spagna) "Tercio de Extranjeros".
Ferreira Vitorino ha annunciato che anche il Portogallo e' favorevole a un intervento umanitario nello Zaire, dove tra l'altro esiste una numerosa comunita' portoghese.
In mattinata fiorentini e turisti hanno assistito nella Piazza della Signoria all'inconsueta cerimonia in cui para' italiani e portoghesi, fanti francesi e soldati spagnoli della 4a brigata fanteria leggera di Urgel hanno eseguito ordini dati in quattro lingue diverse. Lo spettacolo si e' chiuso con l'atterraggio di precisione di quattro paracadutisti con le bandiere dell'Eurofor.
La struttura di comando, messa insieme in 18 mesi dal generale Girolamo Giglio, e' formata da 13 ufflciali e 12 ufficiali per ogni nazione, organizzati in modo che tutte siano rappresentate nei dodici uffici che la compongono. Il nuovo comandante e' il generale spagnolo Juan Ortuno Such, mentre il prossimo sara' un italiano. Per il 1998 il comando, che non dispone di proprie forze, ma le ricevera' a seconda dei compiti, sia difensivi, sia umanitari, sia di protezione civile dettati dall'emergenza, dovrebbe essere operativo.