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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 11 novembre 1996
Zaire/Unita' 10/11/96 pag 15

MISSIONE ZAIRE, L'ONU RINVIA

Profughi abbandonati: "E' una catastrofe"

L'Onu ha deciso di non decidere. Dopo una nottata di frenetiche trattative, il Consiglio di sicurezza rinvia la decisione sull'invio di una forza multinazionale destinata a proteggere i profughi nello Zaire. La protesta della commissaria dell'UE Emma Bonino: "Sono degli irresponsabili". Quattrocento profughi zairesi muoiono nel lago Tanganica. Le organizzazioni umanitarie accusano: "Siamo vicini alla catastrofe".

Lago Tanganica: quattrocento profughi zairesi cercano una via di scampo ammassandosi su un'imbarcazione che non riesce a contenerli. In pochi minuti si consuma la tragedia: la barca affonda con il suo carico umano. Per i 400 profughi non c'e' scampo. New York, Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite: dopo una notte di frenetiche trattative, il Consiglio di Sicurezza approva una risoluzione che chiede ai Paesi membri di predisporre una forza multinazionale che affronti la crisi nello Zaire orientale. La risoluzione e' piena di parole di condanna per lo scempio di vite umane in atto in quella tormentata regione.

LA RISOLUZIONE APPROVATA

Manca pero' il riferimento piu' atteso dal milione di profughi allo sbando: quando questa forza militare di pace si mettera' in moto. Su questo, il Consiglio di Sicurezza ha deciso di non decidere. A prevalere sono stati i veti incrociati, le "gelosie" diplomatiche: a prevalere, rivelano fonti diplomatiche occidentali, sono state le riserve avanzate dagli Stati Uniti sulla risoluzione francese che prevedeva un intervento militare limitato a due mesi per consentire la distribuzione di beni alimentari ai profughi. Di nuovo, e' andato in scena l'ennesimo braccio di ferro tra il segretario generale dell'Onu, Boutros Boutros Ghali e la diplomazia statunitense. Ghali aveva premuto, col sostegno di Francia e Gran Bretagna, per una decisione nello spazio di 24 ore. Ma dalla Casa Bianca e' giunto uno stop deciso: vi sono ancora punti da chiarire - sostengono gli americani - a cominciare dalla composizione del contingente, le sue dimensioni, il comando, la durata della missione. Da qui, la decisione di aggiornare la r

iunione del vertice delle Nazioni Unite per giungere "in tempi rapidi" ad una decisione operativa. "Siamo soddisfatti perche' finalmente l'Onu si muove dopo 14 giorni di passivita'", commenta l'ambasciatore italiano Francesco Paolo Fulci. Ma il diplomatico italiano non nasconde la sua amarezza per il tempo perduto in ingiustificati rinvii. "Ci siamo battuti - aggiunge Fulci - perche' ogni ora e' preziosa: le notizie che giungono dalla regione sono catastrofiche con decine di migliaia di persone che muoiono perche non hanno acqua da bere e bambini rapiti e tenuti ostaggi dalle bande". Ogni ora e' preziosa per salvare centinaia di vite umane: lo ripetono le organizzazioni umanitarie che operano nella regione dei Grandi Laghi. Se non si procedera' con urgenza - avvertono - a soccorrere i profughi allo sbando nello Zaire orientale si arrivera' a una "catastrofe". A Goma, la piu' importante citta' zairese conquistata dai ribelli banyamulenge di etnia tutsi, ieri non stono stati distribuiti neppure gli aiuti alime

ntari: un magazzino delle Nazioni Unite e' stato saccheggiato e le scorte sono esaurite. Nella stessa giornata, almeno un proiettile d'obice ha centrato la citta', causando il ferimento di almeno due persone. Quello descritto dai volontari delle organizzazioni umanitarie e' un inferno che sta inghiottendo migliaia di civili inermi: il Programma alimentare mondiale ha ammonito che entro la fine del mese nella regione oltre 80mila bambini potrebbero morire di fame e di sete.

La situazione dei profughi - un milione e 200mila a cui si sono aggiunti migliaia di contadini zairesi si fa di ora in ora piu' drammatica. Ma l'importanza del fattore-tempo sembra sfuggire ai composti diplomatici dell'Onu.

LA COMMISSARIA BONINO

Parole di indignazione vengono "scagliate" dalla commissaria dell'Unione Europea per gli aiuti umanitari Emma Bonino, in partenza per lo Zaire: "Avevo sperato - dichiara - che il messaggio della pubblica opinione per prendere infine decisioni chiare e farla finita con i balletti diplomatici fosse passato fra i membri del Consiglio di Sicurezza". Una speranza smentita dai fatti: "Mi ero evidentemente sbagliata - riflette amaramente Emma Bonino - e sono scioccata dall'idea che una nuova riunione del Consiglio e' prevista solo per la settimana prossima". Quello della commisaria dell'Ue e' un durissimo atto d'accusa contro l'ipocrisia, la disumanita' della diplomazia internazionale: "I membri del Consiglio di Sicurezza - dice - dovrebbero riflettere al fatto che le migliaia di persone che stanno morendo ogni giorno a Mugunga non possono passare il week end a Long Island, come fanno loro! Per garantire la trasparenza quei governi che si sono opposti alI'invio immediato di una forza multinazionale di protezione um

anitaria dovrebbero avere il coraggio di spiegare il perche' ai loro cittadini e all'opinione pubblica mondiale". Questo coraggio sembra mancare agli Stati Uniti. Da Parigi giunge un nuovo invito agli Usa: "Una partecipazione del contingente americano al fianco degli europei - sottolinea un comunicato del Quai d'Orsay- testimonierebbe l'importanza che la comunita' internazionale attribuisce a questa missione umanitaria".

Da sciogliere resta anche il nodo della durata della forza multinazionale: I'orientamento e' che sia di non piu' di due mesi, superati i quali possa entrare in azione un'ordinaria forza di pace delle Nazioni Unite. Ma tutto resta sospeso, perche' a prevalere sono i tentennamenti della comunita' internazionale aggravati dall'atteggiamento ostile assunto dai govemi della regione.

IL BURUNDI

L'ultima presa di posizione e' quella del presidente burundese Pierre Buyoya, che si e' detto disponibile a consentire l'intervento di truppe straniere sul territorio del suo Paese purche' tale intervento sia mirato unicamente ad aiutare i profughi e non a imporre una soluzione politica del conflitto. ~Sosteniamo tutte le azioni di natura umanitaria. Siamo contro tutte le azioni militari che abbiano fini politici", ribadisce Buyoya.

Il governo zairese ha inasprito nelle ultime ore la sua linea sostenendo che ogni eventuale iniziativa umanitaria dovra' concentrarsi ir Rwanda e Burundi e avvertendo che non permettera' la creazione di nuovi campi profughi sul suo territorio. Dal canto loro, i banyamulenge hanno fatto sapere che acconsentiranno a un eventuale intervento di forze straniere soltanto se non vi saranno truppe francesi.

 
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