IN ZAIRE SI MUORE, L'ONU PRENDE TEMPO
Disaccordo sulla proposta francese di una missione umanitaria. Il commissario europeo Emma Bonino: sono scioccata.
Almeno una settimana per decidere l'intervento. L'Italia: le nostre truppe sono pronte
NEW YORK - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimita' nella notte di ieri una risoluzione in cui si chiede ai membri delle Nazioni Unite di prepararsi ad allestire una forza multinazionale di pace nello Zaire orientale, ma ha di fatto rinviato la decisione di intervenire a causa delle riserve esistenti sul progetto francese. "Avevo sperato che il messaggio della pubblica opinione per prendere decisioni chiare e farla finita con i balletti diplomatici - ha commentato il commissario europeo Emma Bonino - fosse passato fra i membri del Consiglio di sicurezza. Ma mi ero evidentemente sbagliata, e sono scioccata all'idea che una nuova riunione del Consiglio sia prevista solo per la settimana prossima". "I membri del consiglio - continua la Bonino - debbono riflettere sul fatto che le migliaia di persone che stanno morendo ogni giorno a Mugunga non possono passare il week-end a Long Island, come fanno loro".
La Francia ha fatto sapere di sperare in una decisione sul dispiegamento delle truppe "nel piu' breve tempo possibile". Il ministero degli Esteri, in un comumcato, ha aggiunto di nutrire "il massimo interesse per l'imminente adozione di una posizione" da parte degli Stati Uniti. La Francia che propone il dispiegamento di una forza multinazionale tra i quattro e i cinquemila uomini, si e' finora scontrata con il veto del Ruanda e dei ribelli zairesi, oltre che con gli interrogativi dei alcuni suoi partner occidentali, Stati Uniti e Gran Bretagna in testa. Le riserve dei partner, probabilmente, sono dovute al ricordo - ancora fresco al Palazzo di Vetro - del fallimento delI'Onu in Somalia. Ma c'e' anche chi pensa a una volonta' degli Usa di frenare l'interventismo francese in politica estera.
Mentre la schermaglia diplomatica continua, le organizzazioni umanitarie lanciano un nuovo allarme per la situazione sul campo. A Goma, la piu' importante citta' zairese conquistata dai ribelli banyamulenge di etnia tutsi, ieri non sono stati distribuiti neppure gli aiuti alimentari: un magazzino delle Nazioni Unite e' stato saccheggiato e le scorte sono esaurite. E il Programma alimentare mondiale ha ammonito che entro la fine del mese nella regione circa ottantamila bambini potrebbero morire di fame e di sete.
Intanto, e' stata installata a Giseny, al confine del Ruanda con lo Zaire, la base logistica della Cooperazione italiana, che sara' da oggi in condizione di operare per un eventuale intervento umanitario per il quale si attende il via libera delle Nazioni Unite. Lo ha detto da Kigali l'ambasciatore italiano Marcello Ricoveri. L'italia e' stato il primo Paese a far pervenire aiuti umanitari, 45 tonnellate giunte ieri l'altro su un C-130.