La "trojka" a Kinshasa
ZAIRE, APPELLO DELL'EUROPA ALL'ONU
KINSHASA - I membri della "trojka" dell'Unione Europea (Italia, Irlanda e Olanda) hanno chiesto ieri sera a Kinshasa una riunione urgente del Consiglio di sicurezza del'Onu per decidere di inviare truppe ad aiutare quei profughi - oltre un milione - che muoiono di fame nello Zaire orientale. La delegazione europea, che ha avuto una serie di incontri con i responsabili zairesi, si e' detta scioccata dalla decisione presa dal Consiglio di sicurezza di non impegnarsi con fermezza sull'invio di una forza multinazionale.
"Chiediamo al consiglio di riunirsi di nuovo - ha detto il ministro irladese per lo sviluppo John Burton - pensiamo che sia possibile organizzare subito, in breve tempo, un'operazione che salvera' numerose vite umane"
A Kinshasa, assieme alla "trojka", e' giunta ieri anche Emma Bonino, commissaria europea per gli aiuti umanitari, che ha escluso l'ipotesi di obbligare i profughi fuggiti dal Ruanda a tornare a casa. La Bonino, che ha duramente criticato l'Onu per il rinvio del via libera alla forza multinazionale, si rechera' oggi con la trojka a Kigali, con la speranza di sbloccare una tragedia che sta portando allo sbando l'intera regione.
Intanto la guerra si estende: almeno 30 persone sono state uccise durante un attacco ad un campo profughi nella provincia di Kayanza, nel Burundi settentrionale. Nell'attacco altre 25 persone sono state ferite, alcune in modo grave e numerose abitazioni sono state saccheggiate e incendiate. A Goma (tra Zaire e Ruanda), in mano ai ribelli tutsi che intendono rovesciare il regime di Mobutu Sese Seko, sono cadute anche ieri due bombe lanciate dalle milizie ruandesi hutu e dall'esercito zairese che secondo i ribelli, "si servono dei profughi come scudi umani". Al termine di un'altra giornata di attesa che i "grandi" inviino una forza internazionale, in serata si e' delineata una schiarita, in realta' solo apparente: il capo dei ribelli ha annunciato l'apertura di un "corridoio umanitario". Gli aiuti potranno arrivare fino a Mugunga, ha detto Laurent-Desire Kabila, ma forze "assolutamente imparziali" dovranno garantire la sicurezza del corridoio, mentre l'alleanza per la liberazione del Congo-Zaire da lui diretta
"manterra' il cessate il fuoco unilaterale decretato il 4 novembre".