I TUTSI: SPAREREMO SUI FRANCESI
La Bonino: "L'Onu e' in ritardo. Rischia di raccogliere cadaveri"
KINSHASA. La Francia, grande sponsor dell'intervento militare in Zaire, annuncia che il suo contingente puo' essere mobilitato "in 48 ore", e alcune unita' (600 uomini in tutto, allertati in permanenza a rotazione) potrebbero partire per l'Africa addirittura in 24 ore.
Ma non per tutte le fazioni sul campo i francesi sono benvenuti. I ribelli "banyamulenge" dello Zaire orientale hanno minacciato di fare fuoco contro qualsiasi soldato francese che mettera' piede sul territorio sotto il loro controllo. Lo ha dichiarato a Goma uno dei capi guerriglieri dell'etnia tutsi Andre' Ngandu. Fin dall'inizio della crisi zairese Parigi e' malvista dai ribelli che l'accusano di parteggiare per l'etnia avversa degli hutu e per Kinshasa. Gia' nel '94 i tutsi si erano opposti all'operazione "Turquoise" (Turchese) condotta dalla Francia in Ruanda.
Per reazione, lo Zaire ha minacciato di "proibire la presenza militare di alcuni Stati" sul proprio territorio qualora il governo ruandese e i ribelli banyamulenge continuassero a opporsi a una partecipazione francese all'intervento. E' stato il ministro dell'Informazione zairese, Bogue Makeli, ad avvertire che "se il Ruanda persistesse nel suo atteggiamento anti-francese noi potremmo respingere altre truppe di determinata provenienza" Magueli non ha pero' specificato a chi sarebbe vietato l'ingresso in Zaire.
Intanto a Strasburgo il commissario dell'Unione Europea per l'intervento umanitario, l'italiana Emma Bonino, ha ammonito l'Europarlamento riunito in seduta plenaria che "se la missione multinazionale nello Zaire sara' ritardata di altre tre settimane, l'unico compito che le rimarra' consistera' nel seppellire i cadaveri", perche' i profughi sono ormai stremati da fame e malattie. "Ogni minuto conta - ha sottolineato la Bonino -. Questo e' un messaggio da recepire con urgenza" La commissaria ha puntualizzato che il contingente internazionale dovra' tra l'altro permettere ai profughi ruandesi di ritornare a casa "ma senza in alcun modo forzarli", e altresi' "disarmare i ribelli". Lo stesso Parlamento europeo ha votato una raccomandazione per chiedere ai governi dei Quindici di imporre un embargo alle esportazioni di armi nella regione africana dei Grandi Laghi.
Fra le malattie che si stanno diffondendo nello Zaire orientale c'e' anche il colera. Secondo uno dei pochi medici delle organizzazioni non-governative rimasti attorno a Bukavu, l'argentino Erick Buzurco, sarebbero gia' 400 i casi nella sola localita' di Mwenga.
L'Uganda ha affermato ieri di aver respinto un attacco di soldati zairesi, appoggiati da dissidenti ugandesi di stanza in Zaire, che avevano assaltato due posti di frontiera. Negli scontri tre soldati di Kinshasa sarebbero rimasti uccisi.