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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 26 novembre 1996
Italia Oggi del 25/11/96 - Inserto PMI - Intervista a Emma Bonino di Cinzia Boschiero

La parola ai commissari

LA GESTlONE ALIEUTICA NEL MEDITERRANEO

Intervista alla commissaria europea Emma Bonino

Domanda. Dal 27 al 29 novembre si svolgera' a Venezia la seconda Conferenza diplomatica sulla gestione alieutica nel Mediterraneo. Quali sono gli obiettivi principali di questa iniziativa?

Risposta. La Conferenza organizzata dalla Commissione europea a Venezia ha una sua rilevanza in quanto si propone di consolidare il compromesso politico di cooperazione acquisito nella prima Conferenza diplomatica di Creta (dicembre 1994) e nella Conferenza euromediterranea di Barcellona (novembre 1995). Questo significa che a Venezia saranno definiti i settori concreti sui quali questa cooperazione, tra paesi dell'Unione europea e non, deve essere imperniata. Inoltre si determineranno le tappe ulteriori da seguire per una armonizzazione globale delle misure di gestione e conservazione delle risorse della pesca nel Mediterraneo, con la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro che redigera' proposte pratiche. Sara' infine stilata e approvata una dichiarazione finale comprensiva dei risultati della Conferenza.

D. La Conferenza prevede l'adesione di numerosi paesi terzi, di diverse organizzazioni regionali della pesca, oltre a vari rappresentanti delle organizzazioni professionali comunitarie di categoria: puo' indicarci alcune tra le piu' importanti conferme di partecipazione e i settori concreti sui quali saranno imperniati i lavori tecnici dei gruppi giuridico-scientifici che verranno istituiti?

R. Ad oggi i paesi che, oltre agli stati membri dell'Unione europea, hanno confermato la loro partecipazione alla Conferenza sono: Albania, Algeria, Cipro, Corea, Croazia, Egitto, Giappone, Israele, Malta, Marocco, Slovenia, Turchia Tunisia, la Palestina deve confermare. Saranno inoltre presenti come osservatori: il Consiglio dell'Unione europea, il Parlamento europeo, il Comitato economico e Sociale, gli Stati Uniti, la Fao, il Consiglio generale della pesca nel Mediterraneo, Greenpeace, Wwf International European bureau for conservation and development, nonche' i rappresentanti delle organizzazioni professionali comunitarie di categoria (Europeche) Per cio' che concerne i lavori tecnici, il gruppo scientifico si occupera' della valutazione delle risorse nel Mediterraneo, con particolare riferimento alle possibilita' di coordinare e sviluppare la ricerca scientifica, mentre il gruppo giuridico avra' come punto di riferimento la regolamentazione della pesca nel Mediterraneo, nel contesto del diritto internaz

ionale.

D. Il settore della pesca e' composto essenzialmente da piccole e medie imprese e, secondo un recente studio statistico comunitario, I'industria della trasformazione dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura da lavoro a quasi 90 mila persone in circa 2.240 stabilimenti: quali sono gli strumenti comunitari a favore di questi operatori?

R. Dal 1993 l'Unione europea interviene finanziariamente a favore del settore pesca e acquacoltura attraverso lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (Sfop - Regolamento Cee n. 2080/93 del 20/07/1993 - Guce n. L193/1 del 31/07/93) e attraverso l'iniziativa comunitaria denominata Pesca, strumento deputato alla riconversione del settore.

Lo Sfop consiste, innanzitutto, in una dotazione finanziaria che consente di apportare un sostegno finanziario alle piccole e medie imprese del settore, a tutti gli operatori della filiera Pesca. In concertazione con le amministrazioni nazionali dei diversi paesi dell'Unione europea, la Commissione ha negoziato e successivamente approvato dei programmi operativi pluriennali che coprono il periodo 1994-1999, stanziando circa 2,8 miliardi di ecu (5.600 miliardi di lire) per tutta l'Europa dei 15, la cui gestione operativa (ricezione e selezione dei progetti individuali) e' affidata alle singole amministrazioni nazionali sotto il controllo della Commissione. Tali programmi prevedono l'intervento comunitario, tramite sovvenzioni a fondo perduto in conto capitale in diversi settori della filiera Pesca (flotta, acquacoltura, attrezzature dei porti pescherecci ecc.) tra i quali la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti. Questo al fine di migliorare la qualita' dei prodotti da destinare alla trasformaz

ione, potenziare il sistema distributivo e commerciale dei prodotti alieutici e incentivare l'applicazione di nuove tecnologie. La dotazione globale prevista dall'Unione europea per il periodo '94-99 per il settore della trasformazione (Europa dei 15) e' di 586 milioni di ecu (1.200 miliardi di lire circa). I tassi di intervento comunitari differiscono a seconda dell'area di applicazione della misura: le regioni in ritardo di sviluppo (ob. 1) possono ottenere fino al 50% dell'investimento cofinanziato dall'Unione europea, le altre regioni fino al 30%.

D. L'iniziativa comunitaria denominata "Pesca" dispone di 260 Mecu, di cui 125 Mecu per le regioni dell'obiettivo 1, sino al 1999. A tutt'oggi, quali sono i dati aggiornati sull'utilizzo di questi fondi?

R. Le informazioni che attualmente sono a disposizione della Commissione europea non permettono una quantificazione del grado di utilizzo di fondi da parte degli stati membri, che non hanno ancora fornito ai servizi della Ce il primo rapporto di esecuzione dei programmi Pesca. Della dotazione originaria (260 Mecu), la Commissione ha impegnato circa 70 milioni di ecu, di cui 27 sono gia' stati versati agli stati membri a titolo di anticipi. Per cio' che concerne l'iniziativa comunitaria denominata Pesca, la dotazione globale originaria di 260 Mecu, a disposizione dei 15, e' stata rinforzata e ammonta ora a circa 300 milioni di ecu.

 
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