(ansa) - parigi, 14 gen - zaire, pena di morte, tribunale internazionale permanente: di questi temi ha discusso oggi a parigi emma bonino, commissaria europea per l'aiuto umanitario, con il presidente francese jacques chirac, nel corso di un incontro all'eliseo. bonino, che aveva sollecitato l'incontro, ha definito la conversazione "molto cordiale", sottolineando che le prime battute sono state dedicate a ricordare il tempo in cui "chirac e io eravamo colleghi sui banchi dell'europarlamento". la prima questione sul tappeto e' stata quella dei profughi nello zaire. secondo i calcoli - ha detto bonino all'ansa - sono almeno 500mila quelli che mancano ancora all'appello: 250mila sono stati individuati, ma non si riesce a raggiungerli. degli altri non si sa piu' nulla. "ho detto a chirac che non intendo abbandonare la questione, e che nelle prossime settimane tornero' nello zaire per tentare di raggiungere i 250mila che abbiamo reperito". in quanto alla pena di morte, una questione "che ha raggiunto un livello i
nsopportabile soprattutto dopo le ultime tre esecuzioni negli stati uniti", chirac - ha riferito bonino - si e' detto d'accordo per riproporre in sede onu l'iniziativa italiana del 1994 per una moratoria. il presidente francese ha anche ribadito la volonta' politica di tenere nel '98 una conferenza diplomatica istitutiva del tribunale internazionale permanente, come ha stabilito l'onu. esistono difficolta' nella stesura dello statuto, ma in questa sede - ha precisato bonino - "non era dell'aspetto tecnico che si parlava, ma della volonta' politica". l'incontro con chirac, nel corso del quale si e' parlato anche dei problemi della pesca "che la francia ha lasciato esplodere negli ultimi 10 anni", si inquadra nell'ambito degli incontri con capi di stato e di governo che - ha concluso bonino - "io cerco di avere appena possibile su questioni specifiche di grande interesse". in quanto alla grande popolarita' personale di cui gode sulla stampa francese, bonino ha osservato che in francia esiste "una grossa sensib
ilita' per le questioni africane, ed e' per questo forse che la vicenda dello zaire ha colpito piu' di altre".