BONINO:NON UTILIZZATI 2.28O MILIARDI DI FONDI UE
di Carlo Poggi
ROMA Il Governo mette a punto lo schema di decreto 1egge sul lavoro, un provvedimento all'interno del quale grande spazio per il rilancio delle grandi opere al Sud dovrebbe essere riservato proprio ai fondi della UE non impegnati nel 96, e il commissario europeo Emma Bonino fa luce su uno dei misteri italiani. Ci sono ben 2.280 miliardi di fondi Ue che non sono stati neanche trasmessi alla tesoreria italiana, denuncia la Bonino. "se non si spendono altri stati membri chiederanno che il nostro pacchetto sia dimezzato"
"Tra 1'89 e il '93 la cifra totale assegnata all'ltalia era di 21 mila miliardi. Abbiamo ottenuto delle deroghe a tutto il '97 per poterli spendere. Nonostante ciò' a 9 mesi dalla scadenza l'Italia ancora non ha deciso come utilizzare 2.280 miliardi. Ciò a differenza di altri paesi, come per esempio il Portogallo e la Spagna, che hanno speso fino all'ultima lira"
Secondo Bonino il non utilizzo di questi fondi é da ricercare nella mancanza di cultura del diritto amministrativo europeo: nella macchinosità del nostro sistema amministrativo; nel decentramento allo regioni ("che poi non riescono a spendere"); e nella mancanza di progetti presentabili. C'è anche, per Bonino, una mancanza dl volontà di sottoporsi alle regole dell'Unione Europea e cioè programmazione e monitoraggio". "Per esempioha detto ancora Boninonon riesco ad avere sulla pesca un progetto non solo della regione Calabria ma anche da altre regioni".
Non sorprende allora che il ministro del Lavoro. Tiziano Treu. dopo aver definito "grave la denuncia del commissario europeo Bonino, si affretti a tranquillizzare gli animi. "Nel '95 la spesa del fondo sociale europeo era bloccataha subito precisato Treunegli ultimi sei mesi c'è stato un raddoppiamento della spesa e a fine '97 ci siamo impegnati ad arrivare al 38%, in linea con la media europea".
Intanto è quasi pronto ll decreto sul lavoro che questa settimana tornerà all'esame del Consiglio del Ministri. Fra le possibili novità: la decontribuzione sugli incrementi dl produttività fino ad un massimo del 3% della retribuzione e il reperimento, rimasto finora sempre sulla carta, di oltre 3 mila miliardi dalla vendita del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici e del demanio
11 testo, como precedentemente indicato dalla presidenza del Consiglio, dovrebbe prevedere anche lo snellimento delle procedure amministrative per l'avvio delle opere pubbliche e il trascinamento di fondi non impegnati nel 1996 per 11 completamento delle stesse e per la loro attivazione. Sembra invece che non ci sia ancora un accordo sulla proposta di affidare al Tesoro la possibilità di derogare al blocco degli impegni di spesa 11 provvedimento in discussione stando alle bazze attualmente disponibili conterrebbe anche le norme che consentiranno la proroga della cassa integrazione, il migliore funzionamento della Conferenza dei servizi. lo snellimento delle procedure di controllo da parte della Corte dei Conti e della Ragioneria dello Stato, l'accelerazione dei giudizi dei Tar o del Consiglio di Stato nel settore degli appalti di opere pubbliche.