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Conferenza Emma Bonino
Bonino Marta - 22 aprile 1997
varie * La Repubblica, pagina 3

DUELLO ROMA-BRUXELLES E L'FMI "PREMIA" L'ITALIA

dal nostro corrispondente FRANCO PAPITTO

BRUXELLES - Dopo la doccia fredda dei giorni scorsi, sulla politica economica italiana arrivano anche gli apprezzamenti. Dal Fondo monetario internazionale si rettifica il tiro mentre anche a Bruxelles Yves Thibault De Silguy, il responsabile della politica monetaria europea, corregge leggermente la rotta. De Silguy illustrerà solo domani ai suoi colleghi il documento di previsioni congiunturali per il '97. Sarà in quel momento, dunque, che compariranno le cifre tanto attese. Ieri sono stati esaminati gli "Orientamenti di politica economica" e il "Ruolo dell'euro sui mercati internazionali". Le polemiche si sono focalizzate soprattutto sul primo documento che, pur non indicando cifre, colloca I'ltalia, con la Grecia, al di fuori della moneta unica. Il testo esaminato ieri e la terza versione della bozza trapelata la settimana scorsa sulla stampa. Ci sono delle "modifiche di forma, anche se non sostanziali", secondo quanto hanno riferito molte fonti. Sarebbe stato riscritto, in particolare, il paragrafo che v

edeva l'ltalia accomunata alla Grecia e indicava tutti gli altri come candidati credibili all'adesione all'euro.

I rappresentanti dei commissari Monti e Bonino - la riunione di ieri si è svolta a livello di capi di gabinetto - hanno insistito perché siano rese più esplicite le valutazioni positive sul risanamento dellefinanze italiane. Esse ci sono già ma sono diluite nella constatazione più generale dei progressi fatti in tutti i paesi dalla, "cultura della stabilità". Ma fra tutti, argomentano gli italiani, gli sforzi del governo di Roma sono stati i più rilevanti, come dimostra la riduzione del deficit che dal 1996 al 1997 verrebbe dimezzato, anche nelle previsioni della Commissione che pure lasciano la lira al di fuori dell'euro. L'annuncio di elezioni anticipate in Francia, poi, spiazza De Silzuy. ln effetti, il diverso livello di stabilità politica in Francia e Italia era l'argomento con il quale il commissario francese giustificava il diverso credito concesso agli impegni francesi e italiani di tener sotto controllo il deficit.

A Washington, intanto, funzionari del Fondo monetario hanno elogiato ieri, riferisce l'Ansa, la "determinazione con cui il governo italiano sta lottando per raggiungere gli obiettivi europei. Ora pero, avverte il Fondo, "occorre metter mano alle riforme dello stato sociale". Illustrando alla stampa le decisioni che l'Fmi adotterà nelle riunioni che inizieranno domani, gli "alti funzionari hanno detto che "si puó giudicare variamente l'ultima manovra correttiva ma occorre ricordare che l'ltalia aveva a fine 1996 un deficit dell'ordine del 7 per cento del Pil. Farlo scendere vicino al 3 è già un risultato di grande portata. Secondo indiscrezioni della settimana scorsa, le previsioni congiunturali del Fondo monetario attribuiscono all'ltalia, come a Francia e Germania, un deficit '97 pari al 3,3 per cento del Pil.

"E' chiaro - hanno aggiunto i funzionari - che in Italia c'è ancora qualcosa da fare, cosí come in Germania, in Francia e in altri paesi.

Ma siamo colpiti molto favorevolmente dall'impegno delle autorità italiane e convinti che sono serie quando parlano di ulteriori misure strutturali". Il ministro Ciampi ha informato il Fondo "dell'intenzione del governo di completare la riforma delle pensioni e di razionalizzare i trasferimenti sociali. Queste misure sono rilevanti non solo per il 1997 ma anche per gli anni successivi".

 
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