LA BONINO: "BRUXELLES CI VUOLE FUORI, E' BATTAGLIA"
Il commissario accusa: i calcoli sui parametri Ue sono squilibrati e qualcuno usa le indiscrezioni contro Roma
BRUXELLES La Commissione europea rischia di spaccarsi sul caso Italia. Ieri, una riunione dei capi di gabinetto dei commissari, ha nuovamente discusso delle previsioni economiche che dovrebbero essere pubblicate domani e che, nella bozza preparata dal commissario responsabile per le questioni monetarie, Yves Thibault de Silguy, non contemplano la possibilità che il nostro paese si qualifichi per l'avvio della moneta unica. La riunione si è conclusa senza decisioni, visto che a pronunciarsi in via definitiva dovranno essere gli stessi commissari che finora non hanno neppure potuto prendere ufficialmente visione della bozza. Tuttavia i rappresentanti di Emma Bonino e di Mario Monti hanno nuovamente fatto presente critiche e riserve per questo brusco cambiamento di atteggiamento dell'esecutivo comunitario. Cosi come sono state presentate le previsioni economiche di primavera sembrano essere il primo passo di una manovra che prelude all'esclusione dell'Italia dalla moneta unica. Il deficit italiano per il '97 vi
ene calcolato al 3,2 per cento del Pil, cioè due decimi di punto al di sopra del massimo consentito dai parametri di Maastricht, nonostante la manovra integrativa da 15.500 miliardi presentata in parlamento. Con la Grecia, siamo l'unico paese che manca dunque l'obiettivo della moneta unica. Anche le cifre del deficit per il '98 risultano superiori al tre per cento. L'analisi della Commissione, invece di prendere atto dei notevoli progressi compiuti, punta il dito sulla necessità di varare riforme strutturali per compensare i numerosi provvedimenti "una tantum" (dalla tassa per l'Europa al prelievo sulle liquidazioni) varati negli ultimi mesi per ridurre il disavanzo. "C'è una battaglia in corso", ha dichiarato ieri a Roma la commissaria Emma Bonino, ammettendo che il clima, a Bruxelles, e molto teso. Ed ha aggiunto: "Mi sembra che il documento sia squilibrato: c'è la necessità di un chiarimento da parte dei servizi tecnici della Commissione sulle motivazioni che hanno indotto a dare tale valutazione".
La polemica della commissaria si riferisce ai fatto che, nelle ultime previsioni economiche della Commissione pubblicate in autunno, il deficit italiano per il '97 era calcolato al 3,0 per cento e che ancora poche settimane fa le prime bozze del documento preparate a Bruxelles indicavano che l'Italia, grazie alla manovra correttiva, avrebbe potuto essere in regola. Poi, improvvisamente le cifre sono cambiate. La motivazione ufficiale sembra essere una revisione al ribasso del tasso di crescita alla luce dei primi dati '97. Ma in molti sospettano che l'irrigidimento della Commissione sia piuttosto dovuto alle pressioni di francesi e tedeschi, ormai decisi a lasciarci fuori dalla fase di avvio dell'euro. "Questo scostamento non mi convince", ha commentato la Bonino. La commissaria ha anche ribadito il sospetto che le indiscrezioni trapelate sulle previsioni di domani faccianoparte di una manovra tesa a condizionare il collegio: "Non ho grandi simpatie per questo governo, ciò non significa che queste fughe di n
otizie orchestrate mi piacciano". Emma Bonino ha ricordato che, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, non solo l'Italia, ma anche la Francia e la Germania, si vedono assegnare per il '97 un deficit pari al 3,3 per cento del Pil. La Commissione prende per buone le assicurazioni di Parigi e Bonn che promettono una correzione di bilancio, mentre non sembra dare credito agli analoghi impegni di Prodi.