MONTI: BILANCIO POSITIVO. BONINO: CIFRE SORPRENDENTI
La discussione in Commissione ha avuto momenti di tensione
E in serata anche fra i nostri rappresentanti c'è stata qualche scintilla
di Romano Dapas
BRUXELLES "Un governo può gemere, inginocchiarsi, mettersi a testa in giù, rotolarsi per terra e arrampicarsi sugli alberi, ma i commissari europei che devono salvaguardare la credibilità dei loro servizi non accetteranno mai le pressioni politiche da qualunque parte esse vengano": parole testuali pronunciate ieri da Yves Thibault de Silguy, il responsabile per la politica economica e monetaria dell'Unione europea da giorni nella tempesta per via della bocciatura vera o presunta dell'Italia. A suo modo, non ha torto De Silguy. Le cifre sono rimaste tali e quali le aveva presentate, una settimana fa, Giovanni Ravasio, il direttore italiano della Direzione affari economici e monetari. Ma è cambiato il modo di presentarli quei dati che sembrano escludere l'Italia dalla moneta unica con un anno di anticipo rispetto al calendario di Maastricht. I1 rinvio a settembre, il "messaggio" dell'Esecutivo europeo resta negativo, ma si è fatto più "soft", più accettabile di quello contenuto nei primi documenti. A leggerlo
in chiave politica, è quasi un incoraggiamento al governo a continuare così ed un monito ai sindacati e a Rifondazione a non insistere su posizioni di retroguardia (il rifiuto a riformare i sistemi sanitario e pensionistico) che farebbero perdere all'Italia le residue "chances" di entrare nell'euro. Sono stati Emma Bonino e Mario Monti ad ottenere le modifiche che hanno reso meno punitivo e ingiusto il giudizio della Commissione europea. La prima dando battaglia con tutta l'energia di cui è capace, il professore agendo con discrezione ma con non minore efficacia. Anche Romano Prodi è intervenuto in una polemica che coinvolgeva i gabinetti dei due eurocommissari italiani e i servizi guidati da De Silguy. La telefonata del capo del governo al presidente Jacques Santer, martedì sera, ha preparato il compromesso finale che è stato però suggellato solo ieri mattina poco prima della riunione del "collegio" che doveva approvare i documenti sulle previsioni economiche e sulle raccomandazioni agli Stati membri. Anche
così, si sono avuti momenti di tensione durante la riunione dei commissari. De Silguy ha affidato a Ravasio la "spiega" delle stime che promuovono Germania, Francia e Austria e negano all'Italia un deficit di bilancio a quota 3 per cento del Pil, in linea cioè col più importante parametro di Maastricht sulla convergenza. Ma Emma Bonino è ripartitaall'offensiva. Ha ricordato che dal Fmi all'Ocse, per finire coi sei maggiori istituti previsionali tedeschi, valutavano in modo assai diverso le "performance" della Germania e della Francia. "E' in gioco la nostra credibilità, non possiamo usare due pesi e due misure" ha esclamato la Bonino. Morale, lo scontro si è chiuso con un richiamo dell'inglese sir Leon Brittan allo spirito di collegialità e dopo un analogo discorsetto pacificatore di Jacques Santer. Sia Monti che Bonino si sono dichiarati soddisfatti dei risultati ottenuti. Tuttavia, la nostra combattiva eurocomissaria è tornata polemicamente sull'argomento definendo "sorprendente" la presentazione delle ci
fre relative al deficit di bilancio italiano nel '97. "A maggior ragione ha aggiunto la Bonino se si confrontano tali dati con altre autorevoli previsioni economiche di questi giorni riguardanti altri paesi i quali non fanno mistero di difficoltà analoghe a quelle italiane". Per Monti, il bilancio è positivo perché le conseguenze della doverosa reazione italiana al diverso trattamento ad opera degli esperti sono state l'eliminazione delle ''ingiustificate espressioni di scetticismo" riguardo all'Italia e l'inclusione nel testo del riconoscimento politico degli sforzi compiuti dal governo per risanare i conti pubblici. I1 professore non crede alla tesi del complotto per escludere l'Italia dall'Unione monetaria. "Sta accadendo qualcosa di paradossale ha spiegato Monti Da quando l'Italia ha fatto sapere che non si autoescludeva, per i partner risulta più difficile convincersi che facciamo sul serio e che vogliamo dotarci di quella cultura della stabilità che ci è sempre mancata". Peccato che lo sforzo congiunto
dei due commissari italiani sia stato turbato da qualche tensione in serata. Informata dai giornalisti che Mario Monti, in una intervista Tv, si sarebbe attribuito il merito delle modifiche apportate al documento, Emma Bonino ha commentato fredda: "Ognuno ha il senso della propria eleganza e della propria trasparenza".