IOTTI: COMMISSARI DEBOLI
"Nominati da Berlusconi non hanno difeso le nostre ragioni"
Affondi polemico dell'ex presidente della Camera contro Monti e Bonino: un accordo Parigi-Bonn contro di noi
ROMA - II giudizio di Nilde Iotti arriva improvviso e tagliente: "I membri italiani della Commissione europea - persone che da un certo punto di vista stimo - sono stati eletti dal governo Berlusconi e se vedo la lotta che c'e oggi in Italia per incolpare e fare in modo che l'Italia col governo Prodi non possa entrare in Europa, un po' di sospetto mi giunge che forse la difesa delle nostre ragioni non è stata fatta con la sufficiente forza come probabilmente sarebbe potuto avvenire con altri commissari". Ma la diffidenza delI'ex presidente della Camera non finisce qui. L'autorevole esponente del Pds aggiunge infatti "un altro sospetto, ed è quello piu fondato e che mi preoccupa maggiormente": "Frequentando gli ambienti comunitari ci si accorge che soprattutto la Francia - ma la Germania lascia fare - sogna un'Europa diretta da questi due Paesi". Cosa fanno per difendere l'Italia, sembra chiedersi la Iotti, i nostri due commissari a Bruxelles, Emma Bonino e Mario Monti? Ma dai due "imputati" non arrivano per
il momento repliche. Una "bocciatura" indiretta arriva invece alla Iotti dall'interno del suo stesso partito. Dice Umberto Ranieri, responsabile Esteri del Pds: a Bonino e Monti si sono adoperati con scrupolo e determinazione per far valere le buone ragioni dell'Italia. Si tratta di due personalità di rilievo di cui dispone il nostro Paese".
La Bonino si trincera dietro un infastidito "no comment". Proprio lei, comunque, nei giorni scorsi si è messa in luce puntando l'indice contro le stime della Commissione che davano l'Italia non in regola. I commissari italiani, aveva spiegato allora la Bonino, hanno affrontato una vera e propria "battaglia" per difendere l'Italia.
La Iotti e preoccupata. L'economia italiana, si chiede l'ex presidente della Camera, "non da forse fastidio a qualche altro Paese europeo? Vogliono tenerci fuori per avere un concorrente in meno e per poter affermare sul territorio la loro supremazia? Credo che queste siano domande molto preoccupanti e che spieghino molte cose del processo europeo". La Iotti difende quindi Romano Prodi: "Ha ragione il presidente del Consiglio: non ci dobbiamo spaventare, neppure di fronte a chissà quante altre provocazioni. Dobbiamo stare molto attenti e comprendere che davvero su questa strada è in gioco l'avvenire del nostro Paese".
E in difesa della Bonino è sceso in campo il leader dei Riformatori, Marco Pannella: "L'Italia e l'Europa di Nilde Iotti non sono mai state ne saranno mai quelle di Emma Bonino, quelle della nostra tradizione e delle nostre lotte di oggi".