lussemburgo - "nella regione dei grandi laghi, e soprattutto in zaire, la situazione peggiora e lo spazio umanitario si è ridotto a livelli inaccettabili con le continue violazione dei diritti umani". lo ha detto oggi la commissaria europea emma bonino, a lussemburgo per illustrare ai ministri degli esteri la situazione umanitaria nella regione dei grandi laghi e sollecitarli all'azione per salvare "il maggior numero possibile di profughi tra quelli che rimangono" in zaire. nella sua durissima presa di posizione, soprattutto contro kabila che ha accusato di "continuo ostruzionismo" nei confronti dell'onu impedendo l'accesso agli operatori umanitari nella zona, bonino ha detto che "non dobbiamo farci illusioni perchè non abbiamo ancora visto la fine di questo genocidio". e ad ogni modo, ha detto, il numero di coloro che potrebbero beneficiare di una eventuale azione di salvataggio, anche con un 'ponte aereo', sarebbe molto inferiore a 400.000. tanti erano i profughi ruandesi in zaire la cui scomparsa bonino aveva già denunciato in ottobre e in dicembre. "allora - ha ricordato bonino - siamo stati accusati di aver gonfiato i numeri per avere finanziamenti più elevati". poi a fine gennaio, ha proseguito, "siamo riusciti a ritrovare 200.000 persone a tingi-tingi, ma adesso kabila parla di 30-60.000 superstiti", e alcuni sono stati trovati in condizioni disperate. insistendo sulle cifre - "eravamo partiti da 400.000 profughi, poi ne abbiamo ritrovati 200.000 che sono stati spostati ancora, ne abbiamo ritrovati altri 100.000 ma li hanno ancora spostati e ora si parla di 30- 60.000" - bonino ha detto di ritenere che le "gravissime violazioni dei diritti umani" perpetrate dai militari dell'esercito di kabila e dello zaire, "sono il frutto di una deliberata strategia mirante a sbarazzarsi di loro", vietando anche l'accesso agli operatori umanitari, ai medici e alle organizzazioni non governative. è per questo motivo, ha insistito bonino, "che ho invitato il consiglio ad assicurare il rimpatrio dei superstiti, se potremo
ritrovarli, e ad appoggiare con fermezza i lavori di una commissione d'inchiesta da inviare a kivu e nello zaire orientale per non perdere le prove delle efferatezze commesse". la commissione dovrebbe partire verso fine maggio e riferire a fine giugno. ma per poter lavorare, deve poter accedere ai luoghi dove si trovano i profughi. e chi costringerà kabila a dare questa autorizzazione?