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Conferenza Emma Bonino
Bonino Marta - 28 giugno 1997
ritratti * Io donna, pagina 43

ANATOMIA DI UNA GUASTAFESTE

Maria Latella

Un'autentica rompiscatole. Ecco perché, forse, piaceva tanto a Sandro Pertini quando lui era presidente della Repubblica e lei giovane braccio destro di Marco Pannella. Andava al Quirinale in jeans e camiciola e risultava simpatica anche a quelli che, già allora, non sopportavano più i radicali. Poi, quando col governo Berlusconi è diventata commissario europeo, I'hanno accusata di aver tradito il suo passato, di essersi mescolata a una compagnia che comprendeva postfascisti e antiabortisti. Caparbia e pragmatica, lei replicava ai suoi detrattori:"I progressisti non ci hanno voluto. Forza Italia ci ha offerto sette collegi senza chiederci nulla in cambio". Zitti e mosca.

Il fisico sottile e apparentemente fragile ha sempre avvantaggiato Emma Bonino. Amici e nemici la vedevano piccola e sottile e prima o poi cedevano alla tentazione di proteggerla. Mal gliene incoglieva, e gliene incoglie, soprattutto ai secondi, perche Emma Bonino da Bra (Cuneo), forte fibra di provinciale scafata, ha i muscoli resi guizzanti dalle immersioni subacquee e la testardaggine tipica della sua terra. Prima o poi l'hanno sperimentata tutti, compreso l'altro commissario italiano designato nel '94 all'Unione europea, il compassato Mario Monti col quale la nostra ha ingaggiato scontri, piu o meno sotterranei, uscendo spesso vincente almeno per quanto riguarda la visibilita.

Perché Bonino è fatta cosi, le dai un dito e si prende tutto fino all'omero, le dai un incarico considerato di serie C, occuparsi di pesca, aiuti e politiche per i consumatori, e lei lo trasforma in una postazione forte, dalla quale occupare spazi lasciati liberi da commissari di altri paesi. Andando e venendo dal Ruanda, per esempio, si e conquistata un posto di primo piano nella sbiadita politica estera dell'Unione europea, eppure il suo collega spagnolo Marin, al quale competono le relazioni esterne dell Unione, non la detesta. Anzi, vanno d'accordo. Cosi come va d'accordo col commissario Van Miert, mentre il francese De Silguy se potesse la rispedirebbe a fare campagne per i prossimi 35 referendum di Pannella. I due litigano di continuo, perche De Silguy si sente potente e la Bonino non sopporta che decida tutto lui "violando la collegialità della commissione" come dice lei, allevata a scontri assembleari con Teodori, Spadaccia, Adele Faccio.

A Emma Bonino, in effetti, riescono imprese davvero radicali. Per esempio farsi candidare da Famiglia Cristiana come donna europea del '96, lei, un'abortista lottatrice convinta, una che ricorda spesso "I'umiliante condizione di clandestinità in cui mi trovai ad abortire nel '74". Eppure, fu proprio il settimanale cattolico che si adopero' per farle ottenere il riconoscimento, attribuitole per le azioni umanitarie portate a compimento tra ex Jugoslavia, Ruanda e Zaire. Attività nelle quali il commissario Bonino non indulge al solo scopo di farsi fotografare perché ci credeva da prima, quando era una radicale felice e sconosciuta.

Oggi che, invece, come osserva Daniela Brancati, direttore dell'agenzia Rai per l'informazione sulI'Unione europea, "Bonino è la donna politica italiana internazionalmente più nota" incassa il frutto di una lunga militanza e di una visione pragmatica, i nemici direbbero spregiudicata, della politica. Certo, a Bruxelles ci sono rappresentanti dei paesi piu forti, per esempio la francese Edith Cresson che gestisce da sola i 40mila miliardi del piano quinquennale europeo per la ricerca scientifica. Una posizione di potere autentico, non come i bruscolini affidati all'italiana. Pero lei, I'italiana, è la più popolare. E' anche la più detestata.

La detestano apertamente, per esempio, gli inglesi, i quali ne parlano malissimo nel Palazzo belga e sui giornali di casa loro. Bonino vorrebbe infatti impicciarsi dei consolidati diritti britannici sulla pesca. Rientra nelle sue competenze, ma trattandosi di business di grande rilievo, a Londra gradirebbero una maggiore duttilità. Non sono cose da poco: per il contenzioso sulla pesca delle balene la Norvegia fece a suo tempo una gran lotta all'Unione europea. Innervositi dall'attivismo di Bonino, gli inglesi pero' non riescono a sottrarsi alla curiosità che il personaggio suscita. Un piccolo episodio la dice lunga sul rapporto di odio e amore stabilito dalla e con la signora. Tempo fa, in un' intervista alla Bbc, la commissaria italiana disse che secondo lei la moneta unica sarebbe stata una realtà solo quando sua madre sarebbe stata in grado di spiegarle cos'era. Qualche settimana dopo une troupe della Tv britannica sbarcava a Bra per intervistare mamma Bonino e scoprire cosa pensava dell'Euro.

Madre a parte, della vita privata del commissario rompiscatole si sa poco, pochissimo. Ha nipoti adolescenti che ama molto, si concede solo cene di lavoro e quando va in vacanza (in acqua) o quando fa giardinaggio (I'altro suo tratto umano) non puo' esimersi dal provare un vago senso di colpa. Nel '94, in un'intervista, confidava la disillusione per una storia d'amore finita dopo 13 anni. Anche li, senza troppa indulgenza per l'altro: "Il mio compagno non è stato all'altezza di una sua contraddizione". Nell'occasione, pero, rivelava anche un tratto del suo carattere che, a dire la verità, gli inglesi di Bruxelles hanno capito subito. "Io non soffro per amore" spiegava, spietata, la Commissaria. "Soffro per vanità. Ma come, è successo proprio a me? E questo che mi fa soffrire". Perche un lato debole anche il Commissario di ferro ce l'ha. E' vanitosa, proprio come il suo Grande Tutore Pannella.

 
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