Bonino: la politica sui profughi non deve accettare ricattidi Emilio Bonicelli
RIMINI - RSiamo la settima potenza mondiale e decretiamo l'emergenza per l'arrivo di diecimila albanesi. La missione Alba non aveva certo un contenuto militare, ma doveva servire a stabilizzare la situazione in Albania e ad avviare un rapporto politico tra Roma e Tirana. Ultimamente questo rapporto politico ha fatto acqua e la tanto sbandierata data del 31 agosto è scomparsa. Prima di stabilire dei termini era opportuna una ripresa di contatti non ricattatori con il Governo albanese-. Ad avanzare la prima critica alla politica estera del Governo Prodi è stata Emma Bonino, Commissario dell'Unione europea per gli aiuti umanitari. E Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia ha rincarato la dose.
RLa politica dei rapporti esteri - ha detto Formigoni - sembra guidata esclusivamente dall'emotività. Aver fissato la data del 31 agosto è stato un chiaro esempio di malcostume politico. Si sapeva sin dall'inizio che sarebbe stato impossibile rispettare quel termine, ma si è voluto dare un contentino a un'opinione pubblica preoccupata, salvo poi decidere la proroga. Questo fatto, unito alla debolezza e alla confusione dei rapporti con Tirana, ha generato un quadro sconfortante-.
I due esponenti del Polo hanno parlato ieri a Rimini nell'ambito del Meeting per l'amicizia fra i popoli chiedendo forme nuove di soluzione del fenomeno profughi. RIl problema albanese è, e deve essere, un problema europeo, anche se il nostro Paese ha interessi più diretti-, ha detto Emma Bonino, annunciando che su questo tema alla metà di settembre si svolgerà a Roma una conferenza dell'Unione europea.
Per parte sua Formigoni non ha esitato a stigmatizzare le scelte del suo stesso schieramento politico: RIl caso dei profughi albanesi non può essere una vicenda da cavalcare per fare opposizione. Ogni oltranzismo è sbagliato. Cerchiamo piuttosto soluzioni in modo coordinato-. Più in generale per Formigoni quanto successo è l'ennesimo segno dello Rscarso respiro culturale della politica estera italiana-. Gravissimo poi è il sostanziale abbandono di ogni politica di cooperazione allo sviluppo con i Paesi emergenti. RAnche per questo le piccole e medie imprese italiane (lo dico come presidente di una Regione che genera il 40% dell'export del nostro Paese) sono lasciate a se stesse sulla scena internazionale. Rischiamo così di perdere quote di mercato i importanza strategica-. Formigoni ha poi precisato che la sua critica non era un attacco personale al ministro degli Esteri. Tuttavia è attesa per oggi la risposta ufficiale di Lamberto Dini, che sarà presente alla giornata conclusiva del Meeting.
Ieri intanto alla manifestazione di Cl sulla riviera romagnola il tema dell'immigrazione è stato affrontato anche dell'arcivescovo di Bologna, Giacomo Biffi: RSant'Ambrogio ha avuto lo stesso problema e incoraggiò l'impero a guardare le frontiere perché i barbari non entrassero. Ma quando arrivarono li accolse. Il nostro Governo non deve aprire le porte indiscriminatamente. Ma quando i profughi sono qui, sono nostri fratelli-.