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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 25 settembre 1997
ritratto * Berliner Zeitung, pagina 1+2

BSE * Dei suoi tanti nemici non ne teme alcuno

di Dietmar Seher

Chi si trova ad avere a che fare con questa donna, se ne deve aspettare delle belle, poiché Emma Bonino si è già confrontata con molti avversari. E nel rapporto con i produttori di Barbie o di giocattoli militari non ha mai avuto peli sulla lingua. Ora la Commissaria europea per la protezione dei consumatori vuole fare piazza pulita anche tra Dublino, Anversa e Kaltenkirchen dei presunti esportatori di carne bovina britannica.

La cinquantenne italiana dispone da poco tempo della competenza che le permette di pretendere dalla Germania la chiusura di una ditta di carni di Schleswig-Holstein apparentemente implicata nel traffico illecito di carne. Preso di soprassalto dallo scandalo BSE e minacciato dall'intimazione del Parlamento europeo, di dare il benservito se necessario a tutta la Commissione, il Presidente della Commissione Santer si è deciso agli inizi dell'anno per una nuova ripartizione delle risorse per cui la Bonino ha ricevuto nuove competenze. Non più il Commissario per l'agricoltura austriaco Fischler doveva quindi avere la supervisione dell'igiene alimentare, bensì la sua collega italiana. Un vero passo avanti, di questo nel frattempo si è tutti d'accordo sia nel quartiere dell'Ue a Bruxelles, che al Parlamento a Strasburgo, ritenendo che Fischler sia troppo legato alle Lobby degli agricoltori e dei ministri dell'agricoltura.

La donna di Bra, provincia di Cuneo, è, secondo una propria affermazione, "un'appassionata fautrice della disubbidienza civile". Una convinzione questa, che è senza dubbio sostenuta dalla sua biografia. La Commissaria ha avuto la possibilità di essere l'unico Membro dell'onorata tavola rotonda dei 20 di Bruxelles, ad essere stata dietro le sbarre - era il 1975, per tre settimane. Bonino, che si era vista lei stessa costretta per motivi finanziari ad abortire, aveva poi dato ad altre donne incinte indirizzi per abortire. Nell'Italia cattolica questo era un atto punibile.

Essere al tempo stesso femminista e per la famiglia non è mai stata una contraddizione per Emma Bonino. Ancora oggi è terribilmente in collera perché la polizia si è decisa per il suo fermo proprio il giorno del matrimonio di suo fratello. E così tanto quanto lei oggi viaggia avanti e indietro tra Bruxelles, Lussemburgo Strasburgo e Italia, altrettanto lei si cura dei contatti con sua madre e con le sue due figlie adottive.

Negli anni Settanta Bonino era una combattente di sinistra. Organizzava manifestazioni per un liberale diritto di divorzio, protestava contro l'energia atomica e dimostrava con una corda intorno al collo contro la pena di morte. Oggi è un po' meno di sinistra, appartiene ancora al Partito Radicale italiano, è stata per un certo tempo addirittura la Presidente e viene ancora molto considerata come esponente politico. Che in Italia continui a crescere con gli anni il favore nei confronti dell'Euro, è anche per la maggior parte grazie al lavoro ricco di parole di convincimento della Bonino, che conta come un'appassionata fautrice dell'unione monetaria.

La franchezza è - al contrario di altre figure della scena di Bruxelles - la sua regola. Anche quando ciò dà vita a una burrasca di proteste, come nel caso della sua richiesta di ridurre la pesca del 40%. Quale parlamentare europea ha difeso il diritto del cittadino nell'Unione. Ora vuole finalmente ottenere più rispetto per la politica della protezione dei consumatori di Bruxelles e i suoi ancora deboli strumenti.

Per far questo Bonino ha predisposto per prima cosa un efficiente servizio con in testa il direttore generale tedesco Horst Reichenbach. Oltre a ciò lei ha rinforzato la collaborazione con la nuova unità anti-frode europea Uclaf, che sta sotto la sua collega-Commissaria Anita Gradin. Anche il numero dei suo ispettori per gli alimenti verrà aumentato nei prossimi anni.

L'impegno della Bonino ha già portato, nel giro di poco tempo, a far sì che delle imprese di carne in Belgio e in Gran Bretagna abbiano dovuto chiudere per violazione dell'embargo. La controversia con la Germania, il cui ruolo di agnellino innocente nella questione BSE è stato smascherato dalla Bonino, sarà una prossima prova della sua capacità di riuscire a spuntarla. Alla lista dei suoi tanti nemici se ne aggiungeranno dei nuovi. Ciò nonostante la Bonino è ottimista. "Chi mi conosce", dice con voce calma, "lo sa: io non mi arrendo mai".

 
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