PAURA PER EMMA BONINO TRE ORE IN MANO AI TALIBANAGGREDITA E ARRESTATA NEL CENTRO DI KABUL
KABUL - Tre ore drammatiche ieri mattina a Kabul per il commissario europeo Emma Bonino e altre 18 persone, tra cui giornalisti e funzionari dell'Unione europea. La delegazione, di cui faceva parte anche la reporter della Cnn Christiane Amanpour, è stata fermata e malmenata dai Taliban, le milizie sunnite integraliste che da un anno controllano la capitale afghana. Il gruppo aveva visitato un ospedale femminile dove le telecamere avevano ripreso scene in cui comparivano donne: particolare che aveva irritato i miliziani. Dopo tre ore di fermo in un posto di polizia, la delegazione è poi stata rilasciata ottenendo delle scuse.
La Bonino si trovava in Afghanistan per un tour come commissario responsabile dell'ufficio per gli aiuti umanitari della Ue. Sia la Bonino che le altre donne della spedizione avevano adottato il velo in segno di rispetto per la cultura afghana. Nel pomeriggio la delegazione ha potuto svolgere il programma ufficiale della visita che prevedeva incontri con i ministri degli Esteri e della Sanità. Tutti e due le hanno presentato "scuse formali". In serata Bonino ha raggiunto Islamabad e da stamane è di nuovo in Afghanistan, nel nord del paese controllato dagli avversari dei Taliban.
La reazione della Comunità europea è stata durissima. Il vicesegretario del Consiglio d'Europa, Hans Khristian Krueger, ha definito "scandaloso e intollerabile" il fermo del commissario. Dura anche la reazione del ministro degli Esteri tedesco, Klaus Kinkel, che ha definito l'accaduto "incredibile e sotto ogni punto di vista infame". Il presidente della Commissione europea Jacques Santer ha fatto sapere di "deplorare" l'arresto del commissario. A Roma ieri i radicali italiani hanno manifestato di fronte all'ambasciata afghana.