L'INDOMITALa Commissaria europea Emma Bonino non si lascia portar via il coraggio neanche dai Talibani
EMMA BONINO non rientra in alcun schema
Dati personali: nata a Bra il 9 marzo 1948; due figlie adottive.
Formazione: laureata in Lingue e letterature straniere ha lavorato come insegnante di lingue
Carriera: il suo impegno per i diritti delle donne e l'aborto l'ha condotta nel 1975 ad entrare in politica. Dal 1976 in Parlamento per il Partito Radicale, passerà nel 1979 al Parlamento europeo. Dal 1994 Commissaria europea per la politica della pesca, le questioni dei consumatori e gli aiuti umanitari
Suo padre temeva che finisse a fare la prostituta; le autorità italiane l'arrestano a causa di un aborto; le milizie talibane in Afganistan le hanno appena puntato un kalaschnikow sotto al naso. La Commissaria italiana Emma Bonino è conosciuta perché prende le cose con passione, è battagliera ed è imprevedibile.
L'Italiana piena di temperamento ha passato tre ore la settimana scorsa in "custodia" delle milizie talibane in Afganistan. Dei giornalisti della delegazione della Bonino avrebbero fotografato delle donne senza averne il permesso, hanno così rimproverato i Talibani alla Commissaria europea responsabile degli aiuti umanitari.
L'arresto da parte di questi dei della guerra con la barba "mi ha veramente messo paura" ammette Bonino durante il colloquio con FOCUS. "Un medico è stato aggredito, avevo l'impressione che potesse succedere un incidente in qualunque momento".
Ma la Bonino non si arrende. Se solo pensa alla politica sulle donne dei Talibani diventa furiosa: "Le donne sono state praticamente degradate ad un'esistenza-ombra nel giro di una notte. Non hanno il diritto di uscire da sole per strada. 25.000 vedove non sanno più come sfamare i loro figli". Il mondo occidentale deve stigmatizzare tutto ciò molto più chiaramente.
Alla battaglia contro la miseria e l'ingiustizia si è votata la bionda Commissaria. Con giubbotti antiproiettile e uniformi militari lei ispeziona le regioni di crisi. In Somalia si è ritrovata in mezzo a una sparatoria di due lord della guerra nemici e in Bosnia è andata in aereo nella zona di guerra serba. La sua motivazione: "il mio scopo è apportare in politica un paio di valori umani" dichiara la 49enne della piccola cittadina di Bra, a sud di Torino. Ritiene superflua l'uguaglianza delle donne: "Le donne non sono degli orsetti panda, che devono essere protetti".
Già il padre non sapeva frenare la figlia testarda. Da bravo contadino era del parere che l'Università non fosse il posto giusto per una donna. "Quando ho annunciato la mia intenzione di andare a studiare a Milano, mio padre era convinto che sarei finita a fare la prostituta" descrive così 'la monella" - sorridendo - la reazione del padre.
A Milano la Bonino orientata politicamente a sinistra ha studiato Lingue e letterature straniere. Per finanziarsi una tesi sul difensore dei diritti umani, il nero Malcolm X, vendeva scarpe italiane sulla Fifth Avenue a New York. "Un bel lavoro! Siccome alle Americane non andavano bene le scarpe italiane così piccole, entrava solo di tanto in tanto un'asiatica nel negozio" sogghigna ancora oggi.
Il suo divertimento per l'insubordinazione l'ha condotta nel 1975 alla politica: un medico aveva comunicato a lei e al suo ragazzo che lei era sterile. "Okay, non ero molto felice della cosa. Ma alla fine ci siamo detti: "fantastico! Sesso, droga e Rock 'n'roll!" ride. "Il problema è solo che io restai incinta. Il mio utero stava forse sottosopra, ma funzionava".
Abortì e rischiò per questo 5 anni di galera. Per protesta contro le condizioni umilianti per le donne denunciò pubblicamente il suo aborto e finì tre settimane dietro le sbarre. Una volta uscita di prigione ha organizzato una manifestazione nazionale: circa 50.000 donne hanno marciato su Roma. Poco tempo dopo l'aborto è stato legalizzato in Italia.
Come la pornostar Cicciolina anche Bonino fa parte del Partito Radicale. In Parlamento il "ciclone" (uno dei suoi soprannomi) ha organizzato un referendum che nel 1978 ha portato l'Italia all'abbandono dell'energia atomica.
Con un cappio intorno al collo ha manifestato per l'eliminazione a livello mondiale della pena di morte. Altre esperienze in cella le ha racimolate a Praga e Varsavia, dove ha manifestato pubblicamente per i diritti dell'uomo e a New York, dove al motto di "AIDS chi lo conosce lo evita" distribuiva siringhe al ribasso.
Neanche l'addomesticamento a Commissaria europea è riuscito: "Mi è stato detto dal Protocollo della Commissione che dovevo tener ferme le mie mani. Ma senza le mani non so parlare" racconta Bonino. La sua filosofia di vita l'ha appesa alla parete del suo ufficio "abbiamo bisogno di fastidiosi, sognatori e Don Chisciotte".
foto pagina 352:
in alto a sinistra: la combattente per i diritti umani si rilassa sulla sua barca a vela
in alto a destra: caccia alle mine: in Afganistan la Bonino si fa un'idea della situazione sul posto
al centro a sinistra: negli anni Settanta Bonino partecipa attivamente alle dimostrazioni per i diritti delle donne in Italia
in basso a sinistra: il mio scopo è apportare in politica un paio di valori umani
foto pagina: 353
in alto a sinistra: la Commissaria europea si impegna per i diritti delle donne a Dakar, Africa
in alto a destra: "Un dottore è stato colpito, avevo l'impressione che poteva succedere "un incidente" in qualunque momento"