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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 13 ottobre 1997
intervista * CORRIERE DELLA SERA, p.11
INTERVISTA/ La Commissario dell'Ue in Uruguay per promuovere il progetto. Il via a Roma entro il '98

»UN TRIBUNALE MONDIALE PER DITTATORI

Emma Bonino: »Così le leggi conteranno quanto il petrolio

»L'esperienza sulla Bosnia dei giudici Onu è positiva: Mladic e Karadzic sono diventati dei "paria"

Andrea Nicastro

Del suo nuovo progetto parla come di un »bambino : un giorno sarà forte e coraggioso, ma fino ad allora va protetto da responsabilità che non saprebbe sopportare. »I rapporti di forza, gli interessi economici e geopolitici - dice Emma Bonino - non devono più essere le uniche variabili delle relazioni tra gli Stati. Regole e valori devono contare almeno quanto petrolio e diamanti . La »creatura è il »Tribunale penale internazionale , un organismo che dovrebbe nascere a Roma il prossimo anno. Quando, non è ancora certo. E neppure se il parto andrà a buon fine. La »levatrice è la Bonino, radicale, pannelliana, famosa vent'anni fa per la campagna sull'aborto e oggi come la più dinamica Commissario che l'Unione europea abbia mai avuto.

Emma Bonino è andata sino a Montevideo, in Uruguay, per alimentare il »progetto Tribunale . Era già stata a Malta e a Parigi in altrettante conferenze per cercare di convincere gli europei. »Una strada tutta in salita - ammette -, ma noi italiani non siamo più soli . In Sudamerica, ad esempio, l'Uruguay appoggia il progetto, più defilati stanno Messico e Brasile. La Francia, in Europa, è tra i più attivi. La Bonino andrà a cercare consensi negli Stati Uniti, in India e nell'Africa occidentale. La Commissario dal passato ribelle si trova a suo agio tra i promotori del progetto, gli italiani del »Non c'è pace senza giustizia , però immaginare una Corte in grado di giudicare i crimini contro l'umanità, i genocidi, le deportazioni, gli stupri è quasi come pensare al preludio di un film sul »migliore dei mondi possibili . Troppo bello per diventare vero?

»Non sono un'ingenua. Sarà tutta una strada in salita. Gli eserciti e gli interessi economici continueranno a scatenare guerre e uccidere persone. Quello che può fare un'autorità legale è mettere sul tappeto anche la propria voce. Far pesare un'autorità morale .

La legge contro la forza. Stalin avrebbe chiesto: quanti carri armati avrà questo suo Tribunale?

»Nel '93 l'Onu ha creato all'Aia una Corte ad hoc per giudicare i crimini contro l'umanità commessi nella guerra dell'ex Jugoslavia. E' vero che Karadzic e Mladic - i due maggiori responsabili della pulizia etnica bosniaca - sono ancora liberi, il Tribunale non ha avuto poliziotti in grado di arrestarli. Però i due serbo-bosniaci sono diventati dei "paria" internazionali. Non possono viaggiare, firmare trattati, fanno fatica anche a farsi vedere nelle loro strade: la legalità ha dato un risultato importante .

Quale legalità? La Cina (e non solo) accusa gli occidentali di impostare le relazioni internazionali secondo i propri valori. Per il Tribunale permanente sarà lo stesso?

»No. Nel caso di Bosnia e Ruanda l'iniziativa è venuta dal Consiglio di sicurezza dell'Onu: lì ci sono 5 Paesi (Cina compresa) che con il diritto di veto sono più importanti di altri. E' logico sospettare che possano impostare le cose a loro gusto. Nel Tribunale permanente sarà diverso. Nascerà con un trattato. Tutti i Paesi aderenti saranno allo stesso livello, non ci saranno "grandi" e "piccoli", e le "leggi" saranno solo quelle delle "convenzioni mondiali", condivise da tutti .

Pornografia e narcotraffico resterebbero quindi impuniti?

»Sì, non c'è alcuna carta mondiale che li condanna. Anzi, mi auguro che il Tribunale adotti una lista di crimini modesta, ma condivisa .

Da chi partirà l'indagine?

»Non è ancora deciso. La Conferenza di Roma del prossimo anno da cui il Tribunale dovrà nascere è prevista di 5 settimane. Vuol dire che bisogna ancora discutere parecchie cose. La firma non è una formalità. Al momento l'opinione dominante è che l'iniziativa sia dei Parlamenti nazionali o dei governi dei Paesi aderenti .

Dove siederanno i giudici?

»E' ancora da decidere. Potrebbe essere all'Aia, risparmiando dei soldi, o andare di volta in volta dove si deve operare .

E in Sudamerica nessuno si è spaventato all'idea che il Tribunale vada a indagare su desaparecidos e dittature militari?

»Su questo siamo stati chiari: la Corte si occuperà solo dei crimini futuri, senza effetti retroattivi. Non si può affidare al Tribunale il compito di risanare il mondo tutto in una volta .

 
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