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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maria Federica - 3 novembre 1999
LA POLITICA DEI CONSUMATORI COMUNITARIA

MERCOLEDI 3 NOVEMBRE 1999 - MILANO

INTERVENTO DI EMMA BONINO

1. INTRODUZIONE

Una rivoluzione culturale

La politica dei consumatori in Europa é prima di tutto la promozione di una nuova cultura del mercato e del ruolo centrale che in esso devono assumere i cittadini consumatori. Sotto questo profilo l'UE presenta una certa eterogeneità: in alcuni Stati membri, specie nel Nord vi é già un consumerismo diffuso e una cultura di mercato consolidata; in altri, mettere i consumatori al centro del mercato può apparire come una vera e propria rivoluzione.

Possiamo provare a sintetizzare - quasi in forma di slogan - alcuni principi a cui penso questa cultura dovrebbe ispirarsi. Ad esempio, spesso il consumatore viene considerato come una categoria a parte, qualcosa di astrattamente lontano e diverso: il primo slogan potrebbe, dunque, essere "i consumatori siamo noi" e niente altro che noi quando andiamo al supermercato, compriamo l'auto e ci assicuriamo, utilizziamo il telefono, prendiamo l'aero o andiamo in banca. Siamo anche abituati a immaginarci il consumatore come un essere debole, da proteggere, come se fosse un raro rappresentante di una tribù indiana in via d'estinzione o un fanciullo inesperto pronto a cacciarsi nei guai. Il consumatore é, invece, un individuo responsabile con dei diritti e dei doveri; ma per essere tale deve poter beneficiare di strumenti per compiere scelte effettive e tutelare i propri diritti: in questo caso lo slogan potrebbe essere "il consumatore non va protetto ma armato" e messo nella condizione di tutelare i propri interessi

. Infine, l'interesse del consumatore rappresenta in genere un interesse diffuso - un po' come la tutela dell'ambiente. Proprio per questo spesso coincide con l'interesse generale ad avere un mercato con meccanismi concorrenziali e regole di trasparenza, correttezza, sicurezza e qualità. Volendo fare un parallelo con la politica ambientale, la tutela del mercato e delle sue regole rappresenta un po' la tutela dell'ecosistema del consumatore. In questo caso lo slogan potrebbe essere: "il mercato e le sue regole sono un bene di tutti: preserviamoli".

Nuove priorità

L'evoluzione dei gusti e delle esigenze dei consumatori, la mondializzazione, l'apertura dei mercati, la maggiore integrazione del mercato europeo e l'avvento dell'Euro, la diffusione dei servizi trans nazionali anche attraverso le transazioni elettroniche, hanno aperto nuove opportunità ma anche rischi ed esigenze di tutela; E, soprattutto, di creare un clima di fiducia. La politica dei consumatori ha dunque dovuto riorientare la sua azione tenendo conto di queste evoluzioni e delle nuove priorità.

Ad esempio, la qualità e l'efficienza dei servizi, in particolari quelli d'interesse generale, hanno assunto nell'ultimo decennio un importanza crescente nelle scelte e qualità della vita del cittadino consumatore; Parte di questi servizi é stato - ed é tuttora - oggetto di un processo di privatizzazione e liberalizzazione a livello europeo e mondiale ed é soggetto ad una rapida evoluzione tecnologica legata anche all'avvento delle tecnologie digitali; Le nuove opportunità sono molte ma emerge anche qualche rischio. Il rapido evolvere delle nuove tecnologie e delle loro applicazione alle modalità di fornitura di beni e servizi sta radicalmente mutando la concezione del mercato e della cultura consumerista aprendo anche nuovi scenari sul rapporto cittadino / poteri pubblici; Anche qui, insieme ad enormi vantaggi, non sono anche alcuni problemi. Infine, la crisi della mucca pazza, i cibi transgenetici piuttosto che il pollo alla diossina hanno contribuito a far emergere un'attenzione particolare per la sicur

ezza e la qualità alimentare rendendo quest'area prioritaria per la politica dei consumatori. Queste nuove priorità della politica dei consumatori europea sono delineate nel "Piano di Azione in materia di politica dei consumatori 1999-2001".

2. INTERESSE DEI CONSUMATORI E REGOLE DI MERCATO

Abbiamo detto che il consumatore, lungi dall'essere un individuo debole e bisognoso di protezione é, come noi, un cittadino responsabile capace di tutelarsi; a patto che gli vengano dati strumenti adeguati. Condizione essenziale affinché il consumatore possa esercitare il suo potere e la sua responsabilità é il diritto di scelta; Ossia la possibilità di acquistare beni e servizi in un mercato realmente concorrenziale, trasparente, sottoposto a regole di diritto e ad autorità di controllo. Fuori da questo tipo di mercato il consumatore può essere vittima, senza possibilità di difesa adeguata, di monopoli, posizioni dominanti, pratiche restrittive della concorrenza - quali in abuso di prezzi, cartelli tra produttori e altri comportamenti illegittimi o sleali - che, in genere, incidono sul livello dei prezzi, sulla possibilità di scelta e sulla qualità ed efficienza del mercato. Solo in un mercato concorrenziale garantito da regole il consumatore può esercitare il suo potere ed assumere un ruolo centrale ed ess

ere, insieme ai produttori, l'altra gamba su cui deve reggersi il mercato. Un consumatore forte, armato, può, infatti, attraverso le sue scelte, esercitare un funzione di rafforzamento dell'efficienza del mercato; e anche di guardiano dell'effettivo rispetto delle sue regole.

Naturalmente la difesa del cittadino consumatore in quanto singolo é meno efficace e spesso troppo onerosa. Il cittadino responsabile che vuole esercitare il suo diritto deve dunque organizzarsi per meglio promuovere i propri interessi sia sul piano dell'utilizzo di strumenti di tutela - quali le azioni presso Tribunali, Autorità di controllo o conciliazioni promosse da gruppi o organizzazioni di consumatori - riducendo le spese e migliorando l'assistenza tecnica; Sia su quello della rappresentanza delle proprie istanze e interessi presso il legislatore/regolatore. La politica dei consumatori comunitaria promuove la possibilità di azioni di tutela collettive da parte di organizzazioni dei consumatori - vedi il programma comunitario sull'accesso alla giustizia - e l'associazione tra consumatori. La promozione dell'organizzazione e del dialogo tra consumatori é portata avanti anche a livello trans-nazionale: ad esempio nel "Transatlantic Consumer Dialogue" associazioni europee e USA collaborano insieme per co

ordinare la loro azione in settori che incidono in modo rilevante sulle relazioni commerciali tra i due partner, quali transazioni elettroniche e sicurezza alimentare; Il programma PHARE promuove dialogo e assistenza tra associazioni europee e quelle dei paesi associati anche in vista dell'adesione; MEDA si occupa dei rapporti con le organizzazioni dei paesi mediterranei. Nel mercato globale dove tutto circola queste forme di collaborazione diventano sempre più essenziali per avere politiche e organizzazioni di consumatori davvero efficaci.

3. SERVIZI

Sia per valore che per la crescente attenzione dei consumatori alla loro qualità, efficienza e sicurezza, i servizi hanno assunto un importanza prioritaria facendo emergere la necessità di riorientare la politica dei consumatori tradizionalmente focalizzata sulle problematiche legate ai prodotti. Questa priorità e la necessità di difendere gli interessi economici dei consumatori in questo settore é riflessa nel Piano d'Azione che si focalizza su due settori particolari: quello dei servizi d'interesse generale e finanziari.

(a) Servizi d'interesse generale

La maggiore esigenza dei consumatori e il processo di liberalizzazione comunitario e internazionale ha reso il settore dei servizi d'interesse generale - quali tlc, aerei, treni, elettricità, gas, ... - particolarmente importante per la politica dei consumatori. Si tratta, da un lato di promuovere il processo di liberazione del consumatore dai monopoli pubblici, spesso vere e proprie prigioni di abusi ed inefficienze pagate care anche in termini di tariffe o tasse. Dall'altro, di garantire un'apertura dei mercati davvero in linea con gli interessi del consumatore in un quadro di regole che assicuri tutela dei diritti e le missioni d'interesse generale che questi servizi implicano.

La politica dei consumatori comunitaria ha fortemente contribuito al processo di liberalizzazione di servizi quali gli aeri o le tlc, anche sottolineando i vantaggi in termini di diritto di scelta e maggiore efficienza per i consumatore. E togliendo, dunque, un argomento importante a tutti coloro che utilizzano impropriamente il paravento della protezione del consumatore per continuare a tenerlo prigioniero e favorire alcune corporazioni quali manager di Stato, burocrazie, partiti politici o lavoratori iper garantiti. Seppure non esenti da limiti ed errori, le liberalizzazioni comunitarie hanno indubbiamente dimostrato di essere uno strumento utilissimo anche per la politica dei consumatori. Pensiamo, ad esempio, alla vera e propria funzione sociale svolta dalla liberalizzazione dei trasporti aerei che ha aumentato la possibilità di volare anche per le fasce di consumatori economicamente più deboli. O all'abbassamento del costo delle tlc e allo sviluppo di nuovi servizi.

Naturalmente non voglio nascondermi problemi e rischi legati alla liberalizzazione. Ad esempio, credo che nei trasporti aerei la liberalizzazione non sia stata accompagnata da un sistema di controllo, regolamentazione e distribuzione del traffico adeguato sul piano europeo; con la conseguenza di inefficienze, ritardi e salvaguardia di posizioni dominanti su alcune rotte e aeroporti. Mancano, inoltre, garanzie sufficienti su trasparenza tariffaria e altre condizioni contrattuali - si pensi, ad esempio, a chi acquista un volo in prima classe di una compagnia A e, senza essere informato, si ritrova stipato nel aero della compagnia B che offre un servizio decisamente inferiore. Ed appare inadeguata anche la tutela in caso di ritardo, overbooking o perdita di bagagli. Per i servizi a terra, il caso Malpensa dimostra che vi é ancora scarsa attenzione per le esigenze del consumatore in termine di comodità delle infrastrutture e servizi quando si costruisce un aeroporto - che, in pratica, rappresenta un monopolio na

turale. E' probabile che per migliorare qualità ed efficienza del servizio in questo settore possa essere necessaria un'autorità europea di regolamentazione e controllo con poteri più ampi di quelli attualmente detenuti dalla CE e da Eurocontrol.

Anche sulle tlc il processo di liberalizzazione non é stato né facile ne privo d'incidenti; basti pensare alla difficoltà ad arrivare ad un mercato concorrenziale della telefonia mobile in certi paesi - quale l'Italia - caratterizzato, anche dopo l'assegnazione della seconda licenza, da un cartello di prezzi. L'auspicio é che la nuova Autorità per le Comunicazioni e l'Antitrust siano in grado di garantire l'interesse dei consumatori mantenendo la concorrenzialità del mercato e un servizio di qualità a tariffe abbordabili.

La politica comunitaria nel settore dei servizi d'interesse generale si é dunque focalizzata sulla promozione del diritto di scelta in un mercato soggetto a regole e autorità di controllo. Questa politica ha purtroppo incontrato forti resistenze sia a livello comunitario che nazionale; Per cui, se si é riusciti a liberalizzare aerei e telefoni, in buona parte dell'UE i consumatori sono ancora privati della possibilità di scegliersi il fornitore di elettricità o gas più conveniente piuttosto che il servizio postale o la compagnia di trasporto ferroviarie più efficiente. Ad esempio, a causa dell'opposizione di alcuni Stati membri si é potuto aprire solo una parte minoritaria del mercato dell'elettricità; In questo caso beneficeranno della concorrenza solo i grandi consumatori industriali che potranno rifornirsi dagli impianti più efficienti e goderanno di tariffe concorrenziali; mentre PMI e consumatori domestici, lasciati prigionieri del monopolio pubblico, rischiano di dover pagare il conto degli impianti me

no moderni su cui non vi é incentivo a investire visto che vi é comunque una riserva di mercato.

Il problema del monopolio pubblico non sta solo nella minore efficacia e qualità dovuta alla mancanza di concorrenzialità, ma anche nell'assenza di trasparenza della contabilità; Per cui il consumatore, oltre a dover pagare con tariffe o tasse le inefficienze del sistema, rischia di finanziare altre attività economiche portate avanti da chi dovrebbe avere come missione esclusiva la gestione di un servizio d'interesse generale. Chi può garantire, ad esempio, che i consumatori domestici non abbiano finanziato con tariffe troppo alte la brillante politica di espansione dell'attività dell'ENEL ? O che il canone Rai, oltre a finanziare Quark Speciale, non venga utilizzato anche per programmi meno educativi ma utili a portare via quote di mercato a Mediaset ?

C'è da augurarsi che per il futuro Unione e Stati membri abbiano in primo piano le esigenze di efficienza per servizi che incidono cosi tanto sulla qualità della vita quotidiana dei cittadini consumatori; Garantendo loro scelta, trasparenza e regole effettive e facendo uscire i poteri pubblici dal conflitto d'interesse che rende loro impossibile un ruolo di regolatore e controllore senza ambiguità.

(b) Servizi finanziari e preparazione all'Euro

Con la progressiva integrazione del mercato dei capitali e dei servizi finanziari e l'avvento dell'Euro é cresciuta la sensibilità e le esigenze dei consumatori in questo settore. Da un lato bisogna preparare i cittadini consumatori dell'Euro, cercando anche di evitare che le banche facciano ricadere indebitamente su di loro alcuni costi; Dall'altro, va conquistata la loro fiducia e garantire i loro interessi economici in un mercato sempre più trans-nazionale.

Prepararsi all'Euro

L'Euro non é solo un processo macroeconomico o una semplificazione dei rapporti commerciali. Costituisce anche il simbolo, la cattedrale costruita dagli europee per rafforzare il loro senso di appartenenza e legame ad un'area geografica, culturale, politica ed economica. Insieme alla pace é forse il risultato più visibile del nostro stare insieme da oltre 40 anni. E', dunque, fondamentale che la nuova moneta europea venga accettata con fiducia e maggiore facilità possibile dagli europei. E non solo dagli operatori economici ma da tutti i cittadini. La politica dei consumatori sta svolgendo un ruolo essenziale per avvicinare gli europei alla loro nuova moneta. La preparazione all'utilizzo dell'Euro é stata centrata su una politica di educazione e informazione basata anche su una serie di accordi tra associazioni di consumatori e associazioni professionali nei settori della distribuzione, del turismo, dell'artigianato e delle PMI. Per garantire i consumatori finora si é scelta la strada delle soft legislation

e delle raccomandazioni non giuridicamente vincolanti per gli operatori economici - quali quella sulla doppia indicazione di prezzo, sul dialogo, monitoraggio e informazione per agevolare la transizione all'Euro e sulle spese bancarie per la conversione in Euro. Qualora queste misure dovessero rivelarsi insufficienti la CE dovrebbe proporre l'imposizione di norme vincolanti.

Fiducia e tutela degli interessi economici nei servizi finanziari

Oltre ad una politica di concorrenza che impedisca cartelli - del tipo di quello di alcune banche italiane attualmente oggetto d'indagine - é necessario garantire trasparenza nelle tariffe e nelle condizioni di erogazione dei vari servizi finanziari. Solo cosi il consumatore potrà davvero scegliere in un mercato europeo aperto utilizzando transazioni e moneta elettronica e spingendo banche e assicurazioni verso una migliore efficienza. Il quadro delle iniziative legislative e non che la CE dovrà portare avanti nei prossimi anni é stato definito nella Comunicazione della CE "servizi finanziari: come rafforzare la fiducia dei consumatori" che fa seguito al Libro Verde su "Servizi Finanziari: come soddisfare le aspettative dei consumatori".

Va detto onestamente che in questo settore é emersa una prevedibile difficoltà a portare avanti una politica dei consumatori adeguata considerata la forte influenza dei rappresentanti di banche e assicurazioni sul processo decisionale comunitario.

3. NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI E IL COMMERCIO ELETTRONICO

In questo contesto non occorre soffermarsi più di tanto sulle conseguenze e potenzialità socioeconomiche e politiche delle nuove tecnologie. La trasmissione di dati, immagini fisse e mobili e audio a mezzo di digit fa cadere barriere di spazio, tempo e costi. Il cittadino/consumatore ha accesso a informazioni, servizi commerciali, culturali o di svago attraverso computer o televisioni interattive potenzialmente da tutto il mondo. Lo Stato può riorganizzarsi, tagliare costi, offrire servizi di migliore qualità, garantire maggiore trasparenza ed efficienza. Le istituzioni democratiche possono divenire più accessibile e favorire una maggiore partecipazione. Cambiano anche gli strumenti - ad esempio, la possibilità per le associazioni dei consumatori di organizzarsi, collaborare e scambiarsi informazioni in rete - e le priorità per la politica dei consumatori.

Oltre all'informazione il cittadino consumatore ha accesso a beni e servizi. Potenzialmente il suo schermo é una finestra aperta su un mercato mondiale in cui può comprare azioni o polizze assicurative, libri o beni alimentari, senza muoversi da casa. Questo vuol dire vantaggi economici e più scelta, anche in termini di qualità. Ma anche rischi relativi alla sicurezza dei sistemi di pagamento, garanzie contrattuali e, più in generale, legati all'effettiva tutela dei diritti, oltre che alla costante potenziale aggressione alla privacy.

Mettere il cittadino consumatore al centro dello sviluppo della società dell'informazione

Benché la Società dell'Informazione implichi la partecipazione dei cittadini consumatori, la politica, anche a livello comunitario, si é mostrata distratta nei loro confronti focalizzandosi sui problemi dell'industria. Una maggiore attenzione al coinvolgimento dei cittadini presuppone non solo l'acquisizione di una diversa sensibilità da parte dei decisori ma anche più attenzione per mutamenti in atto. Per ridare centralità al cittadino consumatore bisognerebbe, ad esempio, (a) promuovere il ruolo dei consumatori come nuovi attori del mercato cercando di capire le loro reali priorità, anche in termini di capacità d'accesso ai nuovi servizi; e (b) dare loro fiducia, anche attraverso un quadro di regole appropriato.

(a) Eliminare le barriere d'accesso

Per favorire la partecipazione alla società dell'informazione combattendo l'esclusione sono necessarie politiche volte ad eliminare le barriere culturali, economiche e tecnologiche. Dai dati a disposizione emerge, infatti, una netta correlazione tra iniziative politiche per la SI e diffusione della stessa. Ad esempio, in alcuni paesi mediterranei dove la diffusione di Internet é nettamente minore che nel resto dell'UE non vi é neppure un libro verde o un programma di governo per favorire lo sviluppo delle nuove tecnologie.

(b) Un quadro di regole armonico

Oltre che la partecipazione, la politica dei consumatori deve anche promuovere un quadro di regole semplici e non burocratiche a garanzie degli interessi dei cittadini consumatori. Molti consumatori cominciano, infatti, a rendersi conto che il mondo trans-nazionale di Internet, oltre a vantaggi, pone anche rischi di violazione di diritti della persona ed economici. Per dar loro fiducia é essenziale garantire che entrando in Internet non si ritroveranno in una giungla in cui il diritto civile e penale viene sospeso. Queste esigenze di tutela e di applicazione delle norme comunitarie e nazionali devono poter essere conciliate con la libera circolazione dei servizi su rete a livello trans-nazionale. Se ogni Stato impone integralmente tutte le sue norme a chi opera su Internet la libera circolazione dei servizi su rete diviene un impresa davvero ardua capace di escludere dal business del commercio elettronico molte PMI. Almeno all'interno dell'UE é dunque necessario un quadro di regole di armonizzazione quali qu

elle proposte nella direttiva che fissa una quadro di norme comunitarie armonico per lo sviluppo del commercio elettronico.

La tutela dei diritti nelle transazioni elettroniche

La tutela di diritti e garanzie nelle transizioni elettroniche presenta alcuni problemi che vanno affrontati anche a livello sovranazionale e che non possono limitarsi a semplici codici di condotta. Salvo le esigenze di armonizzazione sopra ricordate, il mondo di Internet deve essere soggetto alle norme attualmente applicabili alle transazioni ordinarie; Il consumatore deve, pertanto, poter beneficiare dello stesso livello di tutela. E dunque indispensabile avere regole e dispositivi tecnici che permettano di individuare con sicurezza il soggetto, persona fisica o giuridica, responsabile della violazione della legge penale o civile o dell'inadempimento contrattuale su Internet.

Oltre all'identificazione del venditore o del fornitore di servizi il consumatore deve poter contare, in caso di controversia non risolta per via extragiudiziale, su una tutela giurisdizionale effettiva. Se compro in Italia, per via elettronica da un rivenditore residente in Germania, un bene che si rivela difettoso, in linea di principio devo poter citare il venditore davanti al mio giudice di residenza chiedendo l'applicazione della mia legge contrattuale. Qualora il consumatore dovesse automaticamente perdere questa possibilità sarebbe difficile creare quel clima di fiducia indispensabile per lo sviluppo del commercio elettronico. In proposito le Convenzioni di Roma e di Bruxelles, assicurano già certe garanzie al consumatore e la riforma in corso anche grazie alla presa di posizione del Consiglio dei Ministri dei Consumatori dell'UE del 3.11.98, va nella direzione di rafforzare la tutela dei consumatori rispetto a giurisdizione e legge contrattuale di residenza.

Contenuti pericolosi

I contenuti non illeciti ma potenzialmente dannosi per alcune categorie di soggetti - messaggi pornografici o violenti, ... - quali minori o persone particolarmente sensibili sono un problema che può trovare soluzioni anche attraverso autoregolamentazione e meccanismi di filtraggio. L'importante é che i cittadini e i consumatori, siano pienamente associate nella definizione di tali strumenti. In proposito la Commissione ha lanciato un programma su l'uso sicuro di Internet che prevede azioni di sensibilizzazione.

Privacy e tutela dell'ordine pubblico

Il consumatore é sempre più oggetto di assalti pubblicitari e subisce la commercializzazione dei propri dati personali. Nella proposta di direttiva sul commercio elettronico é stata introdotta una norma che vieta la cd junk mail senza l'accettazione esplicita del consumatore. Sulla, privacy esiste la direttiva per la protezione dei dati personali.

4. SICUREZZA ALIMENTARE

Secondo l'Eurobarometro una media del 68 % di consumatori europei - con punte di oltre l'80% in alcuni paesi - sono preoccupati dalla sicurezza degli alimenti. Salmonella, mucca pazza, cibi transgenetici, diossina, hanno recentemente contribuito a far crescere consapevolezza e sensibilità verso il mangiare sano e, soprattutto, sicuro. Ponendo l'esigenza di rafforzare e rendere più efficace e credibile la politica dei consumatori in questo settore.

La vera svolta si é avuta a seguito dello scoppio della crisi che ha fatto seguito alla scoperta che l'Encephalopatite Spongiforme Bovina era trasmissibile all'uomo che ha messo in discussione alla radice il sistema dei controlli comunitari. Anche sulla spinta del Parlamento europeo la CE ha operato una profonda ristrutturazione dei suoi servizi dotandosi di nuovi mezzi e risorse umane, rafforzando la DG XXIV responsabile per la politica dei consumatori e istituendo un sistema di controllo autonomo rispetto alla DG per la politica agricola. Si é cosi usciti da un conflitto d'interessi potenziali tra l'esigenza di dare massime garanzie ai consumatori nei controlli e gestione del rischio e politiche in favore dei produttori. Per una politica trasparente ed efficace era, difatti, indispensabile allontanare la valutazione scientifica e la gestione del rischio dalle politiche agricole ed industriali vicine agli interessi, spesso molto forti e rilevanti, dei produttori.

Per rinforzare il sistema di controllo é stato istituito in Irlanda un Ufficio Alimentare e Veterinario responsabile per ispezioni e controlli sulla sicurezza alimentare in coordinamento con i sistemi d'ispezione e controllo nazionali. Vi sono poi 8 Comitati Scientifici indipendenti che possono essere incaricati di valutare il rischio di determinati prodotti e che forniscono, attraverso i loro pareri, la base scientifica per le decisione della CE. In caso di dubbio scientifico sarebbe opportuno applicare il principio di precauzionalità che in materia di sicurezza alimentare deve prevalere. Già dal 1976 esiste un sistema di allerta rapido per i casi di crisi in cui il prodotto é già sul mercato ed é indispensabile agire con la massima urgenza. Un altro strumento efficace, azionabile direttamente dal consumatore, per promuovere una maggiore sicurezza alimentare sarebbe l'estensione ai prodotti alimentare della direttiva sulla responsabilità dei prodotti difettosi che ho proposto fin dal 1997 che permetterebbe

al consumatore un azione di risarcimento in caso di acquisto di alimenti difettosi.

Al di la di riforma istituzionale o normative, per rispondere costantemente alla richiesta di maggiore sicurezza la CE sta migliorando, razionalizzando e semplificando il quadro legislativo esistente e la sua applicazione e promuovendo campagne d'informazione sulla sicurezza alimentare. In particolare, credo che proprio l'informazione può essere il cavallo di battaglia di una politica di qualità e sicurezza alimentare efficace. Prendiamo, ad esempio, la "guerra del cioccolato" - che va avanti da quasi un decennio - e vede opposti paesi nordici a minore tradizione gastronomica che non hanno difficoltà a chiamare cioccolato un prodotto con olio di palma e meno cacao e i "puristi" latini, può insegnarci due cose. La prima é che non si può vietare la libera circolazione di un prodotto alimentare sicuro e che ha un mercato solo perché contiene alcuni ingredienti e non altri; La seconda é che non si possono confondere le idee o, peggio, ingannare, i consumatori che hanno il diritto di esercitare pienamente il lor

o diritto di scelta; E capire chiaramente, attraverso denominazione ed etichettatura, se stanno acquistando del cioccolato a base di burro di cacao o di olio di palma. L'importanza di un'informazione chiara, completa e corretta vale per tutti i prodotti agro-alimentari, specie se si vogliono garantire e promuovere mercati di prodotti di qualità e/o con particolari caratteristiche di produzione - biologica, non transgenetica, artigianale ... - e/o legati ad una certa area geografica.

5. CONCLUSIONI

Anche se negli ultimi cinque anni la CE ha notevolmente potenziato - specie nel settore della sicurezza alimentare - gli strumenti di politica dei consumatori, il bilancio comunitario destinato a questa politica resta irrisorio. Nonostante questi limiti credo che l'UE sia riuscita in parte a prestare maggiore attenzione ai cittadini consumatori e alla loro esigenze promuovendo una politica dei consumatori fondata su cultura di mercato, delle regole e responsabilizzazione del consumatore, capace di divenire l'altra gamba del mercato qualora dotato di strumenti ed informazioni adeguate.

Naturalmente i risultati non sono omogenei, anche perché in molti paesi si partiva da lontano. In alcuni Stati membri, tra cui l'Italia, molto resta da fare. Si pensi, ad esempio, a come vengono ancora gestiti alcuni monopoli pubblici, ai cartelli di prezzi in settori sensibilissimi per i consumatori quali la telefonia mobile e le banche - di cui sono parte anche imprese pubbliche; o alla vicenda Malpensa in cui sembrava che tra tutti gli interessi in gioco quello meno meritevole di tutela fosse proprio quello dei viaggiatori; O ancora ai tempi biblici della giustizia civile e, in generale, al rapporto tra poteri pubblici e cittadino per cui siamo ancora sostanzialmente alla sudditanza nei confronti di burocrazie tanto arroganti quanto inefficienti.

La strada, dunque, é ancora lunga; E, come si vede, non basta certo la capacita di organizzarsi o la bravura delle associazioni dei consumatori. Per rimettere il cittadino consumatore al centro del mercato e ridargli cittadinanza rispetto ai poteri pubblici occorrono profonde e radicali riforme, a cominciare da una vera politica di liberalizzazione e concorrenza del mercato dei servizi d'interesse generale e finanziari, al rispetto delle regole di concorrenza, lealtà e trasparenza, alla ristrutturazione della PA anche attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie ed una riforma della giustizia che ridia al cittadino uno strumento di tutela indispensabile. In altri termini, si tratta di rimettere il cittadino consumatore non solo al centro del mercato ma anche delle preoccupazioni della politica. Queste riforme hanno un costo politico e presuppongono la realizzazione di un nuovo quadro d'interessi meno corporativo e molto più attento all'interesse diffuso o generale del cittadino. Presupposto per portarle avan

ti é dunque una forte volontà e determinazione politica.

Come é auspicato nel Piano d'Azione citato, la politica dei consumatori deve sempre più divenire parte integrante delle altre politiche; il paramento, il test, alla cui luce si giudica la bontà delle altre politiche che incidono sugli interessi dei consumatori. Presupposto é che nella cultura del legislatore l'interesse del consumatore, anche se non sostenuto da forti lobby e corporazioni, divenga comunque meritevole di tutela in quanto molto spesso in linea con l'interesse generale allo sviluppo di un mercato efficiente, competitivo e trasparente, portatore di maggior benessere crescita economica e qualità della vita.

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