Roma, 29 febbraio 2000
Dichiarazione di Emma Bonino:
"Il referendum sull'Art 18 dello Statuto dei Lavoratori sarà una grande sfida per la modernità, che non consiste - come tentano di far credere - nella possibilità di licenziare, ma in quella di assumere. Un mercato del lavoro flessibile non è un "lusso", ma una necessità per milioni di piccole aziende che devono nascere, competere e crescere nel mercato senza confini delle reti telematiche.
Ha ragione il Governatore Fazio: la new economy basata su Internet potrebbe essere una grande occasione per avere in Italia un nuovo boom economico. A condizione, però, che l'Italia adegui le proprie regole, anche e soprattutto quelle sul mercato del lavoro, alle nuove esigenze, anziché difendere ottusamente quelle che andavano bene per l'economia fordista degli anni cinquanta.
Il punto è tutto qui: noi vogliamo regole nuove, poche e liberali, per assicurare che l'Italia possa competere nella nuova economia. Noi vogliamo le regole per il futuro, altri, sindacati in testa, vogliono conservare il passato e così condannano l'Italia alla scarsa crescita e alla poca occupazione. Loro difendono gli interessi costituiti, noi vogliamo difendere l'interesse di milioni di giovani, donne e disoccupati che solo grazie a regole nuove potranno trovare un lavoro.
Chiudersi a riccio nella difesa del passato non servirà a conservare il posto di lavoro di nessuno e neppure a difendere le pensioni: questo i sindacati lo sanno bene, ma non vogliono rinunciare alle loro posizioni di potere e al loro improprio ruolo politico".