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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maria Federica - 13 marzo 2000
La Voce di Rimini - 13 marzo 2000

Non ho difficoltà ad ammetterlo. Se in Italia venissero rispettate le leggi già promulgate, dalla Costituzione al codice della strada, passando per quelle elettorali, l'azione politica del Partito radicale perderebbe una delle sue molle principali. Lo conferma questa lunga vigilia di elezioni regionali in cui, mentre tutti gli altri partiti ancora si accapigliano sulle candidature, noi radicali (che abbiamo chiuso le liste da un pezzo) siamo gli unici a preoccuparci della incongruità di una nuova legge, concepita su misura per il 16 aprile, che impone a tutti i partiti o liste che vogliano partecipare (da Forza Italia e DS fino all'ultimo cespuglio) di "legittimarsi" raccogliendo fra 110 e 140 mila firme sparse in 83 circoscrizioni provinciali. E per di più con uno strampalato criterio matematico in base al quale a Biella si deve raccogliere un numero di firme (un migliaio) del tutto sproporzionato rsipetto a Roma (2000 firme).

La scarsa logicità di questa legge, oltre a sottoporre forze politiche e cittadini a incresciose "molestie burocratiche" (negli stessi in giorni in cui in Arizona si vota per la prima volta via computer, da casa propria), rischia di invalidare giuridicamente il risultato elettorale del 16 aprile. Vediamo perché.

Lo stesso legislatore, cosciente del tour de force che imponeva agli italiani, aveva previsto di facilitare la sottoscrizione popolare delle liste con varie misure straordinarie in vigore dal 27 febbraio al 15 marzo: disponendo l'apertura straordinaria degli uffici comunali per 10 ore al giorno dal lunedi' al vernerdi' e per otto ore il sabato e la domenica; riconoscendo la 'funzione civile' di autenticatore delle firme agli eletti negli enti locali (consiglieri e assessori), ai cancellieri di tribunale e corte d'appello, a notai e giudici di pace; disponendo che gli organi di informazione pubblica (Rai in test, ovviamente) informassero puntualmente i cittadini delle modalità straordinarie previste per le regionali.

A queste misure si é aggiunta una recente circolare del Ministero dell'Interno indirizzata ai Prefetti, e per loro tramite a enti locali e partiti, in cui: a) si autorizzano gli autenticatori ad esercitare le loro funzioni anche in luogo pubblico, per la strada; b) si esige dai pubblici ufficiali che, nell'espletare la funzione di autenticatori, garantiscano "un'assoluta parità di trattamento nei confronti di tutte le forze politiche".

Che sta accadendo? Che solo i radicali, coscienti del problema, hanno organizzato la raccolta pubblica di firme per la Lista Bonino. E chi legge avrà ormai capito che non si tratta della "solita raccolta di firme dei radicali". Come mai gli altri partiti non si impensieriscono? Come e dove stanno raccogliendo le firme? Mistero. Ma non é tutto. Trascorsa la metà dei 20 giorni previsti dalla legge per l'apertura straordinaria dei Comuni e per la campagna d'informazione, noi abbiamo constatato:

Che molti Comuni non rispettavano gli orari di apertura imposti dalla legge;

che in molti degli uffici comunali aperti la raccolta firme era resa impossibile dalla indisponibilità dei pubblici ufficiali cui la legge affida il ruolo di autenticatori;

che la Rai non svolgeva il ruolo di informazione e spiegazione dei nuovi meccanismi impostole dalla legge.

Ecco perché abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare il presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Non per chiedergli favori ma per esporgli direttamente alcune gravi violazioni, già in corso, di obblighi di legge e domandargli di porre fine a tali violazioni: violazioni cosi' gravi, ai nostri occhi, da configurare una possibile invalidazione a posteriori delle elezioni. Per tacere dello sperpero di denaro pubblico che ne deriverebbe. Siamo andati a rivendicare diritti violati non solo nostri ma di tutti i candidati e di tutti gli elettori.

Nel frattempo, per quanto ci riguarda, cerchiamo come sempre di sbrogliarcela da soli, con l'aiuto dei cittadini. Sulla Costa Adriatica come nel resto del paese. Chi vuole essere certo che i suoi candidati preferiti partecipino realmente alle prossime regionali fa bene a offrire la sua firma. E di fretta, perché il tempo utile scade mercoledi' sera.

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