Correre da soli alle regionali sembrerebbe preludere in ogni caso a una futura politica di opposizione. Se e' cosi, quale sara' il ruolo che la Lista Bonino potra' aver nei nuovi governi regionali?
Se una cosa e' diventata chiara nelle scorse settimane quando mi volevano sposata a Berlusconi e poi inseguita da Veltroni e' l'abisso che ci divide da entrambi i Poli. Sembra quasi che viviamo in due Italie diverse. Noi radicali ci preoccupiamo di un'Italia reale che ha un bisogno impellente - per non tornare indietro - di riforme politiche, istituzionali, economiche e sociali. I Poli si preoccupano piu' di un Paese virtuale. Il pronostico e' facile e sconfortante: chiunque vinca fra i due Poli, sara' purtroppo la conservazione a prevalere. In questo contesto la Lista Bonino non puo' che correre da sola. Ma la nostra solitudine e' solo distanza da questa vecchia politica. Siamo forza di governo, di un governo della realta' economica e sociale che cambia.
Il Polo in Lombardia ha deciso di allearsi con la Lega Nord e la Lega Nord, insieme a Ccd e Cdu ha sbarrato il passo a un accordo con voi. Secondo lei e' una mossa che si rivelera', numeri alla mano, vincente? O e' stato un autogol?
Vede, cerco di non occuparmi molto di Bossi. Ritengo che sia un'attivita' quasi inutile. Nel '94 si allea con Berlusconi e poi fa cadere il governo. Oggi ritorna ad allearsi. Insomma il lumbard mette in scena una sceneggiata napoletana. La Lega e i due orfanelli democristiani Casini e Buttiglione hanno avuto paura di perdere i loro feudi e hanno tirato fuori in modo maldestro e fuori dal tempo i "valori cristiani", risvegliando l'anima nera e clericale di AN. E a capo di questa nuova ammucchiata "crociata" c'e' Forza Italia. Dove sono finite le aspirazioni liberali?
Per restare nella metafora calcistica, comunque, credo che l'affollamento al centro del campo nel Polo sara' tale che non riusciranno ne' a segnare nella porta avversaria ne' a farsi autogol. Resteranno bloccati e non riusciranno ad andare da nessuna parte. Almeno nella direzione di cui il Paese ha bisogno, maggiore liberta' e modernita'.
Alle Europee dell'anno scorso la Lista Bonino ha riscosso un grande successo: pensate di riuscire a confermare quel risultato il 16 aprile?
Il nostro obiettivo e' modernizzare l'Italia. Questo significa anche creare le condizioni per una maggiore liberta' economica, oggi ridotta realmente ad un livello che vede il nostro paese in ambito di Unione Europea al penultimo posto. Il rischio di far retrocedere l'Italia in una posizione di retroguardia in quanto a competitivita' sta soprattutto nell'incapacita' dei governi che si sono succeduti di rimuovere i vincoli che pesano sull'esercizio della liberta' economica. Per rimuovere questa sclerosi dobbiamo mettere in campo tutte le energie vitali, di impresa, di innovazione. Per questo credo che avremo la maggioranza dei cittadini che vivono il cambiamento sulla loro pelle.
Almeno due italiani su dieci vorranno una riforma all'americana del nostro sistema elettorale compreso quello per le Regioni che siano delle Regioni Stato nell'ambito di un federalismo liberale che ci faccia somigliare piu' all'America del Nord che alla Yugoslavia, dove abbiamo visto come e' andata a finire. Almeno due italiani su dieci vorranno una vera liberta' di impresa e un mercato del lavoro piu' libero e flessibile. Almeno due italiani su dieci vorranno liberarsi da un sistema sindacale che rappresenta solo vecchi interessi e ostacola la sfida alla modernita' rappresentata da milioni di giovani, e di uomini e donne che vogliono vivere nel 2000 e non nel dopoguerra. Sono solo alcuni esempi, ma possono bastare. Che dice?
Ha dichiarato che entrambi i poli sono illiberali e conservatori, ma e' proprio vero che tra Formigoni e Marinazzoli non c'e' differenza?
Non e' una questione di persone e del loro impegno in politica. E' il sistema bloccato di cui sono parte e che rappresentano che li rende simili, per tutte le ragioni che ho cercato di spiegare. Rappresentano due variabili elettorali di uno stesso schema di gestione politico-istituzionale, fallito sul piano nazionale e riproposto acriticamente in Lombardia.
Avere piu' volte attirato l'attenzione sul problema della raccolta delle firme necessarie per presentare la vostra lista: qual e' la difficolta' principale e come pensate di superarla?
Siamo gli unici in questi giorni a essere presenti nelle strade e nelle piazze con i nostri ormai famosi tavolini per raccogliere le firme. Questa legge che impone mille vincoli burocratici nell'era di Internet all'esercizio delle liberta' dei cittadini e dei partiti e' assurda, non solo per noi. Se aggiunge poi che la gente non sa che occorre firmare per presentare le liste Abbiamo ancora pochi giorni di questa settimana per firmare. Chi vuole che io sia presente con i nostri candidati in Lombardia deve correre ai tavoli e nelle segreterie comunali e firmare. E mercoledi potremo farlo insieme a Como, Brescia e Varese dove andro' personalmente ai tavoli per incontrare i cittadini.
Verso il centrodestra la strada per un alleanza sembra ormai chiusa: a sinistra esiste ancora qualche spiraglio per un accordo?
Il 16 aprile, se in queste ore raccoglieremo le firme, la Lista Bonino sara' presente in tutte le Regioni. Poi il 21 maggio voteremo i referendum, anche quelli cosiddetti "sociali". L'accordo lo faremo con i cittadini che voteranno per evitare il ritorno al passato. La Lista Bonino e' la sola alternativa, a questa destra e a questa sinistra. Insomma: piuttosto che allearci a uno dei due Poli e rinunciare al nostro programma - la rivoluzione liberale - noi preferiamo tenerci il programma e rinunciare ai due Poli.