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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maria Federica - 30 marzo 2000
CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI - marzo 2000

L'agricoltura europea si trova attualmente ad affrontare nuove sfide: la globalizzazione degli scambi mondiali, le nuove esigenze dei consumatori in materia di qualità, il prossimo ampliamento dell'Unione. Per farlo con possibilità di successo, non si può prescindere da un approccio integrato europeo. Il quadro di riferimento è quindi la PAC, fra le politiche comuni la più antica e, forse, la più riuscita. Dico politiche comuni perché in questo settore le possibilità di azione nazionale e regionale fuori dal quadro comune dell'Unione sono quasi inesistenti e devono essere necessariamente mediate a livello europeo, chi sostiene il contrario nega un evidenza e crea indebitamente delle false aspettative.

Altrettanto evidente è il fatto che il livello dei prezzi dei prodotti agricoli europei è troppo elevato per essere competitivo a livello mondiale. Senza riforme strutturali la nostra agricoltura non è al riparo della concorrenza internazionale, né di quella dei paesi in via di sviluppo né di quella nuova, ma altrettanto importante, dei prossimi stati membri. Una particolare attenzione deve essere rivolta poi ai consumatori, sempre più organizzati e sempre meno disposti a pagare i prodotti alimentari a prezzi così elevati.

Per queste ragioni considero equilibrata l'ultima riforma della PAC. Questa riforma decisa a Berlino mesi fa nel quadro dell'Agenda 2000 dai capi di Stato e di governo dei 15, dovrebbe favorire un'agricoltura più competitiva ma anche maggiormente rispettosa dell'ambiente. Come sapete, essa segna un nuovo passo avanti verso una politica orientata al sostegno degli agricoltori (anziché dei prodotti agricoli) e alla compensazione degli stessi non solo per l'attività produttiva ma anche per il loro contributo supplementare a favore della società (la salvaguardia ambientale delle zone rurali).

Tutta l'Europa, ma soprattutto l'Italia ed in particolar modo il Piemonte, è ricca di una immensa varietà di prodotti alimentari, per questo una delle principali linee di azione deve essere relativa alla produzione, alla trasformazione ed alla commercializzazione di prodotti agricoli di qualità superiore a quella minima regolamentare. Solo puntando sulla qualità, compresa quella igienico-sanitario, si possono infatti creare le condizioni per un ulteriore sviluppo della nostra agricoltura e superare la concorrenza dei prodotti importati di bassa qualità e basso prezzo.

L'avvenire del settore agricolo è strettamente connesso allo sviluppo equilibrato del territorio rurale, che costituisce l'80% del territorio europeo. E' necessario favorire ed incentivare la plurifunzionalità dell'agricoltura, ossia il suo ruolo polivalente al di là della semplice produzione di derrate, ciò implica l'incentivazione della gamma e della qualità di infrastrutture e di servizi offerti agli agricoltori che devono lavorare per un'impostazione plurisettoriale e integrata dell'economia rurale al fine di diversificare le attività, creare nuove fonti di reddito e occupazione e proteggere il patrimonio rurale.

Emma BONINO

 
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