L'ex commissario europeo ieri in città. Presente anche il sindacato Botta che porta in dono un foulard di seta
EMMA BONINO: "CORSA CONTRO IL TEMPO PER PRESENTARE LA LISTA"
Un sorriso che mette subito a tuo agio, grandi occhi azzurri: il ciclone Bonino è passato ieri sul lario e ha lasciato il segno. Quella vista ieri in piazza Boldoni non è però più la "SuperEmma" del clamoroso successo alle Europee: "Colpa della legge assurda sulla par condicio". Senza il supporto degli spot, la Lista Bonino si affida ai banchi, ai megafoni e al suo leader, che di mattina è a Brescia e nel pomeriggio riesce a toccare Como e Varese.
E' un abbraccio freddino, quello del centro storico ad Emma Bonino. A Como e a Lodi la raccolta delle firme non è ancora terminata. Mancano trecento adesioni a Como. "Con un piccolo sforzo riusciremo a presentare la lista" spiega l'onorevole radicale.
"Grazie a chi ha già firmato, questa mattina abbiamo chiuso la provincia di Brescia - spiega - purtroppo per un regolamento folle a Como dobbiamo raccogliere quasi duemila firme, poco meno di quelle necessarie per presentare una lista in provincia di Roma".
Stringe la mano a tutti, ascolta i problemi della gente, al banco di piazza Boldoni arriva anche il sindaco Alberto Botta.
Il primo cittadino azzurro, che non si era scomodato per il comizio del numero due del Polo, il presidente di An Gianfranco Fini, si scioglie di fronte alla Emma nazionale. Le porta in regalo anche un frutto della sua terra, un foulard di seta, che la Bonino indossa immediatamente.
Un riavvicinamento al partito di Berlusconi?
"Forza Italia ha scelto altre alleanze - spiega la Bonino: crediamo nel bipartitismo. Le decisioni a Roma vengono rallentate per colpa dei troppi partiti, spero che nei governi regionali la situazione sia differente".
C'è ancora qualche minuto prima della partenza per Varese, il tempo per un caffè con i giornalisti. Il passato della Bonino commissari dell'Unione europea è talmente recente che il discorso si sposta sull'economia e i finanziamenti comunitari. "Verrà varato tra poco l'ultimo pacchetto di fondi - spiega l'ex commissario - purtroppo non esiste un rapporto diretto tra il mondo degli imprenditori e l'Unione europea. I fondi devono passare dal governo italiano ed essere filtrati dalla Regione. In particolare per quanto riguarda la formazione professionale sono stati fatti numerosi errori".