SOS PER LE FIRME
Un vero appello, un "sos" per dirla con parole sue - per percorrere gli ultimi tratti della dirittura d'arrivo e tagliare il traguardo delle duemila firme che servono per presentare la Lista Bonino alle prossime regionali.
E per dare maggio rilievo a questa battaglia in cui sono impegnati centinaia di simpatizzanti radicali, Emma Bonino ha compiuto ieri un tour "d'incoraggiamento" tutto lombardo passando per Brescia, quindi Como e Varese.
L'appuntamento con la "rivelazione" politica alle ultime elezioni europee, rigorosamente sotto il gazebo allestito in corso Zanardelli, dove i militanti della Lista Bonino, megafoni alla mano, chiamano a raccolta i cittadini, offrendo loro carta e penna. Nessuna concessione alla polemica politica, molti sorrisi e strette di mano, qualche curiosità, salatini e succhi di frutta e un solo filo conduttore: "Serve la tua firma, subito".
Emma Bonino va innanzitutto all'attacco dei meccanismi messi in campo dalla legge per la sottoscrizione delle liste, l' "assurda ripartizione per province", per cui Brescia e Roma si trovano accomunate nella raccolta di un egual numero di firme, nonostante la disparità evidente nel numero degli abitanti. La questione si gioca tutta in queste ultime ore ammonisce la Bonino: in Lombardia mancano ancora poco più di tremila firme, Lodi è la provincia con maggiori difficoltà, mentre altrove la questione dovrebbe essere prossima alla soluzione.
Il partito - spiega Emma Bonino - ha speso per questa raccolta quasi due miliardi "raccolti tra i simpatizzanti ricorrendo all'auto finanziamento, con grande chiarezza. Ci chiediamo come fanno gli altri partiti, quelli più vicino a noi come dimensioni organizzative". Tutta colpa di una "legge kafkiana", "iperburocratica" e, "se ve lo diciamo noi che di firme siamo esperti dovete crederci".
Un attacco al sistema informativo, soprattutto alla Rai: la gente non sa - dice ancora la Bonino - che si può firmare nei Comuni, aperti per l'occasione anche in orari particolari".
"Emma è un leader" dice un simpatizzante che distribuisce volantini ai passanti: ma non vi è il rischio di una eccessiva personalizzazione della lista? Qualche sondaggio registra un vero tonfo di consensi nel caso in cui Emma Bonino ceda il posto ad un altro candidato radicale, come succede in Lombardia, con Benedetto Della Vedova.
Nessuna preoccupazione: "Anche Forza Italia è solo Silvio Berlusconi Il problema è far conoscere tutta la squadra e la sua bravura".