Di Ivano RebustiniL'ex commissario europeo in corso Zanardelli col candidato Della Vedova
BONINO: FIRME PER LA REGIONE, MA LA TESTA E' AI REFERENDUM
Appuntamento al 21 maggio, "per non far resuscitare il proporzionale"
Cappotto cammello e foulard fantasia, puntuale come un orologio svizzero anche se - per dirla con i suoi creativi - è un uomo politico di Bra, Emma Bonino si è presentata ieri mattina in corso Zanardelli angolo corso Palestro, sotto il gazebo che porta il suo nome e il suo cognome, per chiedere ai bresciani le indispensabili firme che nel pomeriggio avrebbe chiesto ai comaschi, ai varesini e ai lodigiani.
Dopo un caffè con i "compagni" di Brescia e un rischio corso piroettando col telefonino mentre sta arrivando un autobus della Q, eccola pronta - sorridente e assediata da taccuini, microfoni e telecamere come ogni leader che si rispetti - per lanciare l'ennesimo appello (ne lancia dal '75, l'anno in cui fondò il Cisa). Nel backstage, oltre al candidato alla presidenza della Regione Lombardia, il 37enne eurodeputato di Sondrio Benedetto Della Vedova, si aggirano le infaticabili Corrada Giarrizzo e Veronica Pedde - supportate da un valoroso gruppetto di radicali foggiani, che, avendo finito in Puglia con le firme, sono venuti a dare una man in Lombardia - e l'ex socialista Cesare Giovardi, passato dal Garofano al Giacinto (Pannella detto Marco).
L'appello di Emma arriva forte e chiaro, ma il tono è rilassato: nella nostra regione ieri mattina mancavano ancora tremila firme, compresse quelle di sicurezza, però Bonino può annunciare che "siamo in dirittura d'arrivo, a Brescia come a Como e a Varese, anche se abbiamo qualche problema a Lodi". E qualche problema, secondo Bonino ("credete a me, che nella raccolta di firme ho esperienza e mestiere"), dovrebbero averlo pure gli avversari politici: "Come faranno a raccogliere le firme in Campania o in Calabria il Ccd e il Cdu, lo Sdi e i Verdi'", si chiede l'ex commissario europeo, che ce l'ha a morte con una legge "da vero e proprio accanimento burocratico, costataci circa due miliardi".
Tono rilassato, si diceva: i risultati di un sondaggio pubblicai ieri mattina sulle pagine milanesi di un quotidiano nazionale danno in Lombardia la Lista Bonino in calo verticale (dal 28,5 del 2 febbraio, quando la Emma era ancora candidata, al 3,5 rimediato dal meno appariscente della Vedova, mentre Formigoni è al 59 e Martinazzoli al 28,5)? "Non conosco questi dati", sorride Bonino, e il sorriso si allarga alla domanda successiva: "Gli elettori mi identificano con la lista? Anche Forza Italia è solo Berlusconi, cercheremo di far conoscere ai cittadini la nostra bravissima squadra".
Evocato Berlusconi, impossibile non rinvangare il mancato accordo con il Polo. Emma non ha dubbi: "Hanno scelto un'altra strada, ora vogliono resuscitare il proporzionale , quello che ci ha dato cinquantasei governi in cinquant'anni. Ma in Italia servono due partiti, non trentacinque, ed è per questo che diamo appuntamento a tutti alla scadenza referendaria del 21 maggio".
Un leader che si rispetti, in questi giorni, deve esprimersi anche sull'accordo Fiat-Gm, e Bonino si esprime come i cento che l'hanno preceduta: "La Fiat non poteva più andare avanti da sola". E già che siamo in tema di mercato, quel mercato osannato da Formigoni e un po' meno da Martinazzoli ("Due brave persone, ma che centrodestra e centrosinistra abbiano entrambi scelto un ex democristiano non mi sembra nel segno del futuro"), ecco giungere un altro appello, questa volta per la libertà della piccola e media impresa.
Detto e fatto: chiusi i taccuini, spenti i microfoni e la telecamere, si aprano davanti a Emma due ragazzoni che sembrano, o forse sono, Jene o loro cloni. Uno dei due ha in mano un sacchetto di carta per il pane sponsorizzato, e suggerisce a Bonino di metterci la faccia dei candidati alla presidenza delle Regioni (c'è anche lei, nel suo Piemonte): "Mandatemi un fax con la proposta commerciale, mi sembra un a buona idea", li galvanizza Emma. Se non era l'ennesima candid camera televisiva, presto dal fornaio ci imbatteremo in della Vedova.