"Stampa e tv ignorano le nostre ragioni"Roma, 2 aprile 2000
Dichiarazione di Emma Bonino:
"Respingiamo con forza, come promotori dei referendum, le accuse che ci vengono rivolte dall'Associazione Nazionale Magistrati. Inserire l'iniziativa tra quelle 'volte a limitare l'indipendenza della magistratura' è, in particolare, offensivo e grottesco.
I radicali si battono da decenni per la Giustizia Giusta e i quesiti mirano ad un solo obiettivo: rafforzare le garanzie per i cittadini attraverso un processo equo. Una delle garanzie è rappresentata dalla separazione netta tra magistratura inquirente e magistratura giudicante, come, del resto, accade in tutti gli altri paesi.
Nessuno vuole isolare la magistratura dalla società, né con i referendum - come afferma il dottor Castelli - vogliamo il suo 'smembramento' . Al contrario, lo scollamento è dovuto proprio ad un sistema che fa delle toghe italiane soggetti irresponsabili del proprio operato. Se, dunque, i referendum sulla giustizia hanno avuto, tra tutti, il maggior numero di firme è proprio perché questa crisi - che ha portato l'Italia sul banco degli accusati e dei condannati in sede europea - non è stata avvertita innanzitutto dalle componenti più faziose della magistratura associata che oggi, con atteggiamento corporativo, gridano al complotto.
Si rafforza la nostra convinzione che questo Congresso abbia avuto un solo fine: la propaganda per il No, coinvolgendo, per di più, le alte cariche dello Stato.
Stampa e televisione non hanno lesinato spazio alle tesi dell'Anm ignorando le ragioni dei Comitati Promotori-Poteri dello Stato. Anche di questo dovrà rispondere il servizio pubblico radiotelevisivo tenuto ad assicurare una informazione completa ed imparziale."