LÆINTERVISTA / »Il presidente del Consiglio ci offre una convergenza per difendere il maggioritario? Ovviamente accettiamo, ma bisogna verificare lÆaccordo su una piattaforma
Bonino: sei condizioni a DÆAlema
»Droghe, aborto, divorzio, fecondazione, pillola: dica sì alla rivoluzione libertaria
Roma - Massimo DÆAlema, su Repubblica, annuncia: è ora di riprendere il dialogo coi radicali, ci può essere convergenza tra le forze che hanno a cuore la modernizzazione del Paese, cÆè da sventare una minaccia di restaurazione. Cosa dice Emma Bonino?
»Dico che va bene, spero solo che faccia sul serio. EÆ in vista unÆondata proibizionista e restauratrice e bisogna partire subito allÆattacco, sennò ci sveglieremo un brutto mattino senza i diritti civili conquistati ventÆanni fa. E non è che la sinistra sia stata molto attiva in questi decenni .
Come risponde a DÆAlema?
»Per ora con un sì, ovvio e scontatissimo, sul "nostro" referendum per il maggioritario. E gli preannuncio le nostre sei richieste per la rivoluzione civile, liberale e libertaria. Ridurre di almeno sei mesi il tempo del divorzio, pillola del giorno dopo da subito, estendere a cliniche e ambulatori privati le interruzioni di gravidanza, attuare nelle regioni esperimenti scientifici di somministrazione controllata di droghe... lo sta facendo persino il sindaco di Madrid, uomo di centro-destra... Ancora. Legalizzazione delle "non droghe" o droghe leggere, libero e responsabile ricorso a tutte le forme di fecondazione assistita. Partiamo da questa piattaforma, vediamo se può esserci accordo o no
Vale anche per il Polo?
»Bah... certo .
Pensa che DÆAlema e Veltroni accetteranno?
»Osservo che i Ds hanno votato il famoso documento sulle droghe leggere al Lingotto quasi senza accorgersene. Ma poi nessuno sa che fine abbia fatto. Mentre proprio oggi Pannella è stato ancora condannato in appello per questa lotta .
Veltroni tempo fa citò Flaiano: quella tra sinistra e radicali è una conversazione continuamente interrotta.
»Mi chiedo quando sia mai cominciata davvero. Per ora la proposta di Veltroni riguarda progetti oltre Chiasso. Cioè oltre i confini italiani: fame nel mondo, tribunale internazionale contro i crimini. Una bella roba di 15 anni fa, niente di italiano. E per di più con qualche errore. Prendiamo lÆannullamento indiscriminato del debito dei Paesi africani: perché concederlo allÆUganda che è in guerra con altri quattro Paesi? Forse per aiutarla a comprare più armi? .
Nel frattempo il no di DÆAlema sul referendum per lÆabolizione dellÆobbligo di reintegro del lavoratore licenziato è chiaro...
»Il guaio della sinistra è che arriva sempre in ritardo: divorzio, diritti civili. Figuriamoci le riforme economiche. E poi su quel referendum aspetto ancora le scuse di Veltroni che, per un applauso in più al Lingotto, gridò: "non siamo per la libertà di licenziare senza giusta causa e senza preavviso". Tutto falso! Resta la giusta causa, resta il preavviso. Ma il reintegro forzato porta al fallimento piccole e medie aziende: molti imprenditori non assumono perché quel vincolo in Italia è a vita, è più stretto dÆun matrimonio. Lo sanno bene partiti e sindacati che, con una leggina del Æ90, si sono già tolti zitti zitti dalle scatole quellÆobbligo. Prevedo che la sinistra arriverà alle riforme economiche già varate da tutti i governi di sinistra dÆEuropa facendosi trascinare per i piedi, allÆultimo momento .
Spera che DÆAlema si muova prima?
»Le responsabilità o distruggono o fanno crescere. DÆAlema, a forza di parlare coi governanti di mezzo mondo, comincia a capire che non si può gestire la nuova economia degli anni 2000 con le leggi degli anni 70. Il problema è che non se ne convincono i suoi. Prendiamo il documento congiunto Blair-DÆAlema per il vertice europeo di Lisbona: è bastato uno starnuto di Cofferati per bloccare tutto .
Prego
»EÆ bene parlare anche del dopodomani. Il problema è che oggi, adesso, cÆè da ripristinare urgentemente la legalità dellÆinformazione. Secondo lÆAuthority siamo "oggetto di una sistematica discriminazione" della Rai a "Porta a porta"...
Che sembra lÆunico »luogo politico televisivo italiano, si parla più di Vespa che di mille temi politici.
»Non è colpa nostra se gli altri contenitori televisivi si occupano dÆaltro e se gli spot, ridicolmente chiamati "messaggi autogestiti", vanno in onda a ore impossibili. Per "Porta a porta" cÆè unÆingiunzione dellÆAuthority delle telecomunicazioni che sollecita una riparazione per noi. La Rai, "usando" la signora Angela Buttiglione direttore delle Tribune, ha cercato di rifilarci una autentica patacca, inserendoci in tre nuove trasmissioni di Vespa per le liste e le coalizioni: come tutti gli altri. DovÆè la riparazione, se si ripetono uguali per tutti tempi e formule? Ieri il presidente Zaccaria ha presentato una proposta fumosa, incomprensibile. Arriveremo a un chiarimento, magari dopo le elezioni... .
Non vorrà che DÆAlema interceda presso la Rai per voi?
»Non dico questo. Però non vorrei che il centro-sinistra continuasse a collaborare col partito della Rai-Fininvest per proseguire fino allÆultimo nellÆostracismo sistematico della nostra lista .
Chi guida »lÆondata di restaurazione ?
»A forza di riempire la sua arca di Noè, da Bossi a Buttiglione, Silvio Berlusconi ha rotto la bussola liberale dopo aver perso quella maggioritaria. Infatti i liberali alla Martino, un tempo esibiti come fiore allÆocchiello come faceva il Pci coi Terracini, sono spariti .
Morale?
»Vedo una marea montante liberticida, restauratrice, controriformista che annuncia crociate contro i diritti civili: divorzio, aborto, non parliamo della proposta di legge sullÆimmigrazione, roba da Alta corte di giustizia dellÆAja. Propongono la defiscalizzazione delle Missioni cattoliche e io mi metto a ridere: dal Æ94 in poi la stragrande maggioranza degli immigrati in Italia proviene dallÆex Est e dal Nordafrica. Informo Bossi e Berlusconi che la Chiesa non ha missioni in quelle aree geografiche.... Poi cÆè Gasparri di An che dice no alla marcia dellÆorgoglio omosessuale sostenendo di non avere niente contro i gay ma che è bene "che non si ostentino". Per questo dico che la sinistra è pazza .
In che senso »la sinistra è pazza ?
»Perché se non ha il cervello andato in acqua, deve partire immediatamente allÆattacco sui diritti civili per difenderli rafforzandoli. Ma subito. In quanto allÆeconomia, che scavalchi lo zoccolo conservatore costruito da Cofferati e compagni sindacalisti .
Ma Cofferati e sindacati ritengono di fare il loro lavoro: difendere i diritti dei lavoratori.
»Veramente io vedo una rivoluzione sociale in atto che la classe politica e sindacale stenta a comprendere perché la teme. EÆ cambiato il modo di produrre, lavorare, inventare imprese. Il Paese viaggia, produce, esporta compiendo veri miracoli nonostante le leggi, leggine, lacci e lacciuoli .
Ora dite tutto questo di Berlusconi. Ma cÆera un tempo in cui vi amavate e collaboravate.
»Ci fu una convergenza nel Æ94 rispetto alla gioiosa macchina da guerra occhettiana. CÆera un Berlusconi maggioritario, presidenzialista, bipartitico. Abbiamo ritenuto, nella nostra autonomia, di percorrere insieme un pezzo di strada. Ma poi, velocemente, quel Berlusconi ha perso pezzi .
Una previsione: come si sveglierà lÆItalia il 17 aprile?
»Se la sinistra non si muove, con un Berlusconi che vince se non in nove regioni contro sei, in otto contro sette. E con una fibrillazione nellÆaccozzaglia del centro-sinistra perché cÆè come sempre chi è pronto a salire sul carro del vincitore
A chi si riferisce?
»Per esempio al Ppi, perché Berlusconi gli garantisce lÆesistenza tramite il proporzionale e il finanziamento publico. E non solo. La discesa in campo di Andreotti non è quella di un signore che non ha niente da fare .
Si vota per le regioni. Qual è la vostra idea di federalismo?
»Governatore eletto direttamente allÆamericana come adesso ma coi consiglieri scelti col sistema maggioritario, a turno unico, col collegio uninominale come negli Usa. Quindi due o tre partiti al massimo. E poi i cittadini protagonisti: referendum regionali, proposte di legge di iniziativa regionale, sul modello svizzero. Niente fotocopia del bailamme romano .
La vera differenza col modello di Bossi?
»Che quel signore pensa al nazionalismo delle piccole patrie serbe. Bossi è un grande ammiratore di Milosevic. Forse vuole ripetere i suoi successi in Italia .