Pag. 79L'ARTE DEL POTERE
Di Fabrizio Rondolino
"C'era una volta Emma Bonino"
» Se non conosci i piani del nemico, non puoi stringere alleanze , ammoniva il maestro Sun. E intendeva significare che la segretezza , nell'arte del potere, é un ingrediente essenziale. Un nemico nascosto, sconosciuto e imprevedibile é infatti assai più pericoloso di un nemico schierato con le sue bandiere e con i suoi tamburi. C'é tuttavia un limite anche a nascondersi : superato il quale si puó cessare di esistere, smettendo cosí di essere un nemico.
Che fine ha fatto Emma Bonino ? All'indomani della dura sconfitta alle elezioni regionali si ipotizzó persino un autoscioglimento : ma anche di questa ipotesi - peraltro non nuovissima in casa radicale - s'é persa traccia. Il sistema politico italiano, che s'era spaventato di fronte all'8 per cento raccolto dalla Bonino alle europee dell'anno scorso, sembra aver già archiviato il caso. E presumibilmente tira un sospiro di sollievo. E' un peccato, peró. Perché Emma Bonino, cimunque si voglia giudicare il suo percorso politico recente e meno recente, avrebbe potuto portare in dote alla politica italiana qualcosa di più della manciata di voti raccolta lo scorso 16 aprile. Avrebbe potuto portare, a destra come a sinistra, una piccola carica di modernizzazione di cui tanto la sinistra quanto la destra avrebbero molto bisogno.
Chiusa l'alleanza con Bossi, ripreso con sé Buttiglione, entrato a pieno titolo nel Ppe, Berlusconi infatti sembra lasciar scivolare in secondo piano, e forse dimenticare, gli elementi più autenticamente liberali del suo programma ; a sinistra poi, conclusa negativamente l'esperienza di governo di D'Alema, sembra seriamente ipotecato il processo di modernizzazione della sinistra che proprio D'Alema aveva avviato. I due Poli somigliano sempre più a due Dc un po' sbiadite. A Emma Bonino non sarebbe piaciuto.