"Italia, due nomi per la corsa alla poltrona Onu"
New York - Emma Bonino e Giangiacomo Migone: due incarichi italiani per l'incarico di commissario per i rifugiati dell'Onu. In un incontro con Kofi Annan, il presidente del Consiglio Giuliano Amato ieri ha confermato che assieme alla candidatura "ufficiale" del senatore Migone (presidente della commissione esteri del Senato), l'Italia offre alle Nazioni Unite il nome di Emma Bonino. L'incarico è quello di Alto Commissario Onu per i profughi, ad oggi ricoperto dalla giapponese Sadako Ogata.
La politica italiana deve aver commesso qualche errore se Giuliano Amato è stato costretto ad aggiungere il nome della Bonino in extremis dopo che, seguendo i canali diplomatici, qualche settimana fa Kofi Annan aveva già ricevuto una comunicazione ufficiale dalla Farnesina con il nome del candidato ufficiale, Migone.
Fra i due candidati ieri è esplosa, alla luce del sole, una guerra che potrebbe avere come unico risultato quello di negare all'Italia l'incarico all'Unhcr: il senatore Migone ha definito "inutili e dannose le campagne di promozione nazionale, perché si tratta di una nomina che dipende esclusivamente dal segretario generale Kofi Annan".
Migone si fa forte del fatto che il Ministero degli Esteri ha avanzato la sua candidatura con una lettera consegnata al Palazzo di Vetro, ma fonti di Palazzo Chigi confermano che "il presidente Amato non è convinto delle possibilità di successo di una candidatura del presidente Migone". Questo perché emma Bonino, ex commissario europeo per le emergenze umanitarie, avrebbe ottenuto sul suo nome il sostegno di buona parte dei paesi dell'Unione Europea, del responsabile europeo della politica estera Javier Solana, di importanti contributori dell'Unhcr come Australia e Canada.