"Bonino: La pena capitale ? Anche l'Europa è colpevole"
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di Gianfrancesco Raiano
Per una passionaria come lei, da sempre in prima fila per le battaglie in difesa dei diritti dell'uomo, la decisione del governatore della Virginia non può che essere motivo di soddisfazione. E la soddisfazione di Emma Bonino diventa doppia per il ruolo che l'Italia ha avuto fino a ora. "Ma la battaglia contro la pena di morte non si potrà fermare a questo risultato - ricorda l'eurodeputato radicale - né salvare la vita a Barnabei può essere considerato un punto d'arrivo".
Dimostra, però, che quando la diplomazia internazionale si attiva concretamente si possono ottenere dei risultati importanti
"Quando abbiamo fatto partire la campagna per la moratoria internazionale sulla pena di morte, ci è stato detto che era una battaglia senza speranza e che gli Stati Uniti non avrebbero mai cambiato le proprie posizioni. E invece non è stato così. In paesi democratici, come gli Stati Uniti, l'influenza della pubblica opinione può produrre dei grossi risultati, cosa che invece non avviene in paesi come il Sudan o la Cina".
Risultati, per il momento, limitati a singoli casi. Quando si riuscirà a far passare una legge internazionale che vieti le esecuzioni capitali ?
"Non tutti sanno che una risoluzione del genere è stata a un passo dall'essere approvata: a novembre dello scorso anno l'Assemblea delle Nazioni Unite era sul punto di approvare una moratoria internazionale".
E poi cosa è successo ?
"E' accaduto che proprio l'Europa è venuta meno. Si è iniziato a discutere su ogni parola della risoluzione, alcuni membri europei hanno sollevato il problema che il documento non potesse essere cambiato in nessuna sua parte, cosa che non accade in nessun contesto internazionale, e fermando ogni forma di compromesso che avrebbe potuto sbloccare l'ostruzionismo di paesi come la Cina o la Russia".
Perché questo atteggiamento così intransigente ?
"Semplicemente perché dietro il paravento del massimalismo lessicale qualche stato membro ha pensato di togliere dall'imbarazzo gli amici americani, oltre che quelli cinesi".
Su questo progetto si è scritta, quindi, la parola fine ?
"assolutamente no: l'Europa lo ha già riproposto, anche alla commissione dei diritti umani che si è svolta a Ginevra, e l'intenzione sarebbe di ripresentarlo alle sessione delle nazioni Unite dell'anno prossimo. Con risultati, speriamo, migliori".