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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maria Federica - 17 settembre 2000
17 settembre 2000 - LA REPUBBLICA

"Sfida per il posto Onu. L'Europa cerca un nome"

di FRANCO PAPITTO

BRUXELLES - Sarà la presidenza di turno francese a porre domani sul

tappeto, nella riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue, il problema

delle candidature europee alla successione di Sadako Ogata al vertice

dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. "Si svolgono

molti contatti bilaterali fra i nostri governi - hanno detto fonti della

presidenza - e non disperiamo di poter fornire un'indicazione unitaria

lunedì". La "possibilità" che l'argomento venga affrontato dai ministri

viene confermata anche da parte italiana con un certo imbarazzo, però,

perché le difficoltà maggiori per la scelta di un candidato unico europeo

derivano proprio dal fatto che la Farnesina dichiara di averne due: Emma

Bonino e Giangiacomo Migone, l'esponente diessino che presiede la

commissione Affari esteri del Senato.

Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, al quale spetta il compito di

nominare l'Alto commissario per i rifugiati, sarà a Bruxelles il 4 ottobre

proprio per parlare di Unhcr. Quella di domani sarà dunque l'ultima

riunione utile se i ministri degli Esteri vogliono concordare una

candidatura europea. Il nome di Emma Bonino è stato fatto a Kofi Annan da

Giuliano Amato in un colloquio svoltosi a Washington a margine del Vertice

del Millennio; il senatore Migone era stato segnalato al Segretario

generale dell'Onu da Lamberto Dini.

La Francia preme per un candidato unico perché vorrebbe iscrivere fra i

successi del suo semestre di presidenza la "conquista" per un europeo

dell'importante agenzia dell'Onu. Sono soprattutto gli spagnoli,

specialisti nel catturare ogni tipo di incarichi internazionali, a non

capire la "riluttanza" della Farnesina. E' indicativo, a questo proposito,

il tono degli articoli dedicati ieri alla vicenda dai quotidiani madrileni

El Pais e El Mundo, francamente stupiti dall'approccio adottato nella

vicenda dalla diplomazia italiana. Ma le perplessità sono generalizzate

perché l'assenza di un candidato unico farebbe perdere all'Europa - non

solo all'Italia - il controllo di un'Agenzia dell'Onu che l'Ue finanzia

per una buona metà.

E' vero che formalmente la nomina dell'Alto commissario è competenza

esclusiva di Kofi Annan ma è anche vero che difficilmente il Segretario

generale potrebbe ignorare l'indicazione unitaria del maggior contribuente

dell'Agenzia. E il candidato vincente potrebbe essere senz'altro italiano

perché, fra i maggiori paesi, la Francia ha appena avuto, con Jean-Marie

Guehenno, la responsabilità delle operazioni per il mantenimento della

pace e al britannico Mark Malloch-Brown è toccata la guida dell'Undp,

l'Agenzia per lo sviluppo.

Ieri Emma Bonino ha incontrato Giuliano Amato al Seminario

italo-britannico di Pontignano e insieme hanno letto i ritagli della

stampa spagnola inviati loro per fax dalle rispettive segreterie. Nessuna

indiscrezione è trapelata e i portavoce si sono limitati a confermare che

"si è parlato delle candidature al vertice dell'Unhcr per fare il punto

della questione". Ma a Bruxelles ci sarà domani Lamberto Dini e non Amato.

Ministro degli Esteri e presidente del Consiglio hanno comunque avuto una

lunga spiegazione telefonica nella giornata di giovedì. A parte quelli di

Bonino e Migone, a Bruxelles circola solo il nome di Petersen, il

funzionario danese che attualmente è il numero tre dell'Unhcr.

Si sarebbe autocandidato, secondo la Frankfurter Allgemeine, ma in assenza

di candidature unitarie europee potrebbe essere sostenuto dai paesi

scandinavi. L'ex presidente finlandese Ahtisaari, al quale pensava Annan,

ha dichiarato di non essere disponibile per motivi d'età. In campo c'è il

brasiliano Sergio Vieria De Mello, attualmente amministratore di Timor

Est. Gli americani sono fuori causa perché hanno già l'Unicef e il Pam, il

programma alimentare mondiale.

 
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