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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maria Federica - 19 settembre 2000
19 settembre 2000 - LA REPUBBLICA

pag. 16

di Franco Papitto

"Rifugiati, la Ue non sceglie"

Bruxelles - Fumata nera, al Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Ue, per la designazione del candidato unico europeo all'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati. » Troppi candidati - ha detto Lamberto Dini - e nessuno disposto a fare un passo indietro . Il francese Hubert Vedrine, presidente di turno, ha confermato : » I contatti bilaterali svoltisi fino alla vigilia non hanno dato l'esito sperato. Cosí la presidenza non ha ritenuto opportuno far svolgere un dibattito collegiale sulle candidature .

Per l'Italia ci sono in campo il senatore diessino Giangiacomo Migone ed Emma Bonino, che hanno il patrocinio, rispettivamente, del ministro degli Esteri e del presidente del Consiglio. Candidature » ambedue rispettabili dice Lamberto Dini. E aggiunge : » Sono persone che Kofi Annan, il segretario generale dell'Onu che effettuerà la nomina ad Alto commissario per i rifugiati, conosce benissimo. Sottoponiamo alla sua scelta due candidati di prestigio. Con questo riteniamo di rafforzare la posizione italiana non di indebolirla .

Ma per Marco Pannella, che ha ribattuto da Roma, queste » sono affermazioni risibili e anche un tantino indecenti . I fulmini di Pannella sono caduti ieri anche su Walter Veltroni accusato di » arroganza senza limiti per la candidatura di Migone, ma il segretario dei Ds aveva già precisato, intervistato da Radio Radicale, di » avere stima per Migone ma di »non voler ragionare in termini di caselle di partito in sede Onu perché » sarebbe grottesco . Per Veltroni, » il nome di Emma Bonino ha tutte le caratteristiche in termini di competenza, di esperienza, di rapporti consolidati che mi fanno dire : se questa fosse la candidatura io sarei d'accordo .

Se presentare un candidato unico europeo é una precondizione per poter vincere, é chiaro che la doppia candidatura italiana non ha facilitato il compito dei selezionatori dell'Unione. Inoltre, anche la poca chiarezza nelle posizioni della Farnesina ha incoraggiato altri a farsi avanti, tanto che al momento ci sarebbero ben » quattro o cinque, se non sei pretendenti. Lo afferma Lamberto Dini e una » pluralità di candidature é confermata pure dalla presidenza francese la quale precisa che esse sono » informali » fatte dalla stampa . » Non c'é da stupirsi , precisano fonti diplomatiche, » perché la procedura della nomina é del tutto particolare. Il segretario generale dell'Onu puó scegliere in teoria che vuole . Cosí fa in assenza di un candidato forte. Difficilmente Kofi Anna potrebbe invece ignorare una designazione unanime dei Quindici che finanziano quasi la metà del bilancio dell'Alto commissariato. Designazione che stavolta non c'é stata perché, ha detto ieri Dini, » oltre all'Italia con Bonino e

Migone, anche Norvegia, Danimarca, Olanda e Francia hanno i loro candidati, per restare solo agli europei .

Ieri a Bruxelles i ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno discusso a lungo la situazione dell'ex Jugoslavia e hanno approvato un » Messaggio al popolo serbo invitandolo a » ricusare chiaramente e pacificamente la politica di Milosevic nelle elezioni di domenica prossima. » Una scelta elettorale che conducesse a un cambiamento democratico - dicono i Quindici - provocherebbe un mutamento radicale della politica dell'Unione europea nei confronti della Serbia . In caso di vittoria delle opposizioni, verrebbero annullate le sanzioni, concessi aiuti economici alla ricostruzione e reintegrato il paese nella comunità internazionale : » Un voto per la democrazia in Serbia sarà un voto per la Serbia in Europa . I parlamenti nazionali sono invitati dai ministri degli esteri a inviare a belgrado loro osservatori per lo scrutinio di domenica. Ma non si sa quale accoglienza Milosevic riserverà agli eventuali osservatori europei.

 
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