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Partito Radicale Maria Federica - 14 novembre 2000
13 novembre 2000 - CORRIERE ECONOMIA

POLITICA & WEB

I radicali sono il partito più "radicale" sulla Rete

EmmaBonino.com moltiplica i siti.

Numerose le iniziative. nlnternet non è affatto élitario e classista, Sarà uno strumento sempre più importante sul piano elettorale, ma i politici italiani ne sono lontani per mentalità. II caso Arizona.

Che i radicali ritengano Internet un eccellente strumento di omunicazione politica lo si intuisce dal numero dei siti che hanno aperto: dal canonico www.radicali.it (l'ultima novità è la possibilità di eleggere online 25 membri del comitato di coordinamento dei Radicali) al più prosaico www.radicaiparty.org, dal più individuale www.emmaforeurope.it al più universale www.esperanto.stm.it. Ma che siano "un pérti to fortemente élitario" ovvero "quattro gatti molto acculturati, abituati a usare il computer", come ha dichiarato a CornerEconomia l'onorevole Irene Pivetti nell'intervista di due settimane fa, è meglio chiederlo direttamente a Emma Borino.

Haragionel'onvrevole Pivetti?

"Alla signora Pivetti sfuggono alcuni elementi. Secondo una recente ricerca del Censis sono oltre 9 milioni gli utenti italiani di Internet. Un numero che su una popolazione elettorale di circa 40 milioni di persone non mi pare tanto "élitario". Se poi aggiungiamo che lo sviluppo delle nuove tecnologie e di Internetin particolare è avvenuto con grande ritardo rispetto ai Paesi del Nord Europa che siamo un partito tanto élitario non mi sembra. E, negli Stati Uniti, l'utilizzo di Internar per la campagna elettorale nell'uliimo quadriennio, cioé dalle ultime elezioni a queste (elezioni presidenziali, ndr), ha subito un fortissimo impulso".

Ma voi siete o no "quattro gatti molto acculturati"?

" La nostra riflessione in tema di Internet non parte dall'essere quattro o otto gatti più o meno acculturati. Parte innanzitutto dal fatto che il bisogno aguzza l'ingegno: quando abbiamo deciso, a metà degli anni Ottanta, di cominciare a realizzare il partito transnazionale ci siamo resi perfettamente conto che telefono e fax non andavano bene. Da qui nasce Agorà, una Bbs (Bullettin Board System) che trasmetteva file in 4/5 lingue, per cui i radicati di Mosca ricevevano il file del giornale tradotto in russo e non avevano altro che da stamparlo. Nasce cioè uno strumento per una politica transnazionale che.in quanto tale doveva trovare un sistema per comunicare. E siccome la segretaria di quel partito, che ero io, non poteva stare sveglia alla notte perché Mosca sono 4 ore avanti e New York sono 7 ore indietro, decidemmo di rendere vero lo statuto del partito, iniziando a pensare a Internet".

L'onorevole Pivetti afferma anche che il computer è lassista e che intercetta solo i giovani produttivi. E' d'accordo?

"No. Può esserlo ancora nella realtà italiana. Ma se lei si sposta negli Stati Uniti anche la piccola e media borghesia ormai usa Internet. Inoltre, nessuno ha mai detto che Internet e le nuove tecnologie sono completamente sostitutive ad altre forme di pubblicizzazione. Come, del resto, non lo sono neanche in azienda. Sono uno strumento fondamentale ma integrativo, mai completamente sostitutivo. Certamente la politica fatta in Internet richiede tutta una serie di innovazioni che i partiti tradizionali non hanno voglia di fare in termini, per esempio, di interatavltà".

Perché mai ? I perfidi e i poHti non trarrebbero vantaggi da un rapporto diretto con l' elettore ?

"II problema è un altro. A parte l'invio di e-mail, un forum, ad esempio, è interattivo: poi bisogna rispondere! Troppo faticoso? E' faticoso anche un comizio, volendo. E' proprio una mentalità diversa, così come accade quando si applicano nuove tecnologie ad un'azienda: non è un settore aggiuntivo ma un qualcosa di così pervasivo che tutte le attività aziendali subiscono un certo shock organizzativo. La mia impressione è che Irene Pivetti poco lo usa (Internet, ndr) e quindi poco riesce a capirne le potenzialità e la pervasività".

Quantisoldi e quani voti pensate di raccogliere tramite Internet?

"Non ne ho la più vaga idea perché si tratta di un campo completamente nuovo. Siamo stati i primi a raccogliere contributi online con carta di credito. Solo da maggio abbiamo potuto usare Internet per la raccolta fondi. Da allora sperimentando lo strumento senza pubblicizzazione abbiamo raccolto solo 25 milioni circa. Comunque nessuno pensa ancora di avere una campagna elettorale "solo Internet" così come nessuna industria pensa di avere un dato pubblicitario dei suoi prodotti solo Internet".

Insomma siete per una politica multicanale?

"Sì, come lo è la società".

Come sarà la web politik dei radicali?

"Intanto sarà seria. Noi stiamo facendo questo esperimento elettorale con tutti i problemi tecnici che può immaginare. Ma l'esperimento è molto interessante. Pensiamo al voto telematico: in Arizona il tentativo di elezioni online ha ridotto di molto l'astensionismo".

 
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