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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maria Federica - 26 gennaio 2001
26 gennaio 2001 - IL SOLE 24 ORE

di Adriana Cerretelli

pag. 10

» Bonino : in Europa non esiste il rischio zero

» Sulla Bse bisogna smetterla di dare garanzie assurde ai cittadini : non esiste il rischio zero e neppure la frode zero . Chi parla é Emma Bonino che a Bruxelles fu, nel pieno della bufera Bse tra il '93 e il '99, commissario europeo ai Consumatori e alla Sicurezza alimentare. Sa bene, dunque, di che cosa si parla. Con lei non funziona il gioco a scaricare responsabilitą. Prima o poi e in ritardo, dice la Bonino in questa intervista a » Il sole 24 ore , anche in Italia come altrove la crisi attuale verrą governata sulla base delle poche certezze scientifiche che oggi si hanno. Peró bisogna fin da ora guardare anche oltre l'emergenza Bse, scommettendo sulle nuove frontiere della ricerca e della sperimentazione biotecnologica, verde o rossa che sia. Invece l'Italia le sta chiudendo tutte le porte : ma cosķ, avverte, si condannano presente e futuro dell'azienda Italia. L'Italia ha scoperto il secondo caso di mucca pazza, l'Italia che non ha mai cessato di proclamarsi indenne. Siamo solo alla punta dell'iceb

erg ?

Non so. Gli esperti dicono che avremo una visione pił chiara quando avremo fatto 30mila test. Quindi aspettiamo per vedere. Era comunque prevedibile che, essendo l'Italia inserita nel mercato europeo e non avendo sistemi di controllo stagni, sostenere per mesi di essere esenti non si sa per quale virtł divina era poco credibile .

Anche con prove concrete alla mano ?

Una delle poche cose sicure che la scienza ha detto sulla Bse é stata nel '94 con la dichiarazione di pericolositą delle farine animali. Che é stata recepita in tanto di direttiva Ue. Peró alla commissione siamo stati costretti nel '97-98 ad aprire su questo procedure di infrazione in 12 Paesi su 15, Italia compresa. Un allarme chiaro per chi voleva sentire.

Invece in Italia il campanello é suonato ma nessuno ci ha fatto caso. Perché ?

Perché, come altri Paesi europei, l'Italia si sentiva esente magnificando il proprio sistemi di controlli. Che istituzionalmente, é vero, é pił corretto di altri perché é separato dall'Agricoltura. Peró nei fatti stiamo appunto vedendo che non ha funzionato. Non avendo comunque casi riscontrati o dichiarati, l'Italia ha fatto parte del plotone di Paesi restii ad accettare le altre misure precauzionali.

Per esempio ?

L'eliminazione dei materiali a rischio. Per anni é stato impossibile adottare la direttiva con 8 Paesi contro 7.

Chi erano gli 8 che la bloccarono per anni ?

Oltre all'Italia, Germania, Spagna, Grecia, Austria, Finlandia, Svezia e Danimarca.

Come se ne é venuti a capo ?

Quando la Danimarca nel febbraio dell'anno scorso trovó il suo primo caso di mucca pazzae quindi passó nell'altro fronte permettendone cosķ l'entrata in vigore nell'ottobre scorso, a quel punto con il consenso dell'Italia ma oltre tre anni dopo la proposta della Commissione.

Che cosa si aspetta per i prossimi mesi : la scoperta di un disastro troppo a lungo ignorato o tanto rumore per quasi nulla ?

Non credo che ci troviamo di fronte a una catastrofe ma a un problema che si poteva governare un po' meglio e invece governiamo con ritardo , tenendo conto che non esiste una societą a rischio zero. Da nessuna parte e in nessun settore. Quindi smettiamola di dare ai cittadini garanzie o rassicurazioni assurde, in cui tra l'altro nessuno crede.

Sono oggi efficaci e attendibili i controlli in Italia ?

Posso solo dire che nonostante l'apertura nel '98 della procedura di infrazione contro l'Italia per mancato rispetto del divieto delle farine animali , dopo i riscontri concreti degli ispettori comunitari, le farine hanno continuato a circolare, come negli altri 11 Paesi. Del resto Italia, Germania, francia e Spagna, in termini di rilievi epidemiologici, sono catalogati, in una scala da 1 a 5, come a rischio 3. E anche questo la dice lunga sui controlli italiani.

Si puó parlare secondo lei di un caso Italia in Europa sotto il profilo dei controlli che lasciano a desiderare ?

No, siamo assolutamente nella media.

Quelli della Commissione europea possono essere ritenuti molto migliori ?

Dopo la crisi della mucca pazza nel '97 la Commissione ha profondamente ristrutturato i propri servizi, con una aperta ammissione di inadeguatezza. E' quello attuale il sistema ottimale ? Di perfetto non c'é niente. Si é cercato di fare di necessitą virtł. Senza la crisi sarebbe stato inimmaginabile sottrarre i Comitati scientifici all'Agricoltura, rinnovandoli completamente, oppure ottenere 130 ispettori. L'Italia potrebbe fare lo stesso, rivedere alle radici il sistema dei controlli. Ma questo gli italiani lo sanno meglio di me. Comunque prepariamoci a governare anche altri fenomani legati alla crisi.

A quali fenomeni si riferisce in particolare ?

Dopo il divieto delle farine animali nella zootecnica che fare delle carcasse ? La Francia pensa al cemento . Intanto vengono incenerite ma nessuno ha calcolato l'impatto ambientale. E che cosa si darą da mangiare in alternativa agli animali ?

Soia transgenica, magari americana. Avrebbe delle remore se cosķ fosse ?

No. Io ho un atteggiamento estremamente aperto verso scienza e ricerca. Il problema é un altro.

Quale ?

E' un problema per certi aspetti addirittura pił serio della Bse. Da due anni in Italia non si danno pił autorizzazioni alle ricerche sperimentali e quelle che ci sono non sono state rinnovate. Risultato : mentre nel resto d'Europa la ricerca é lanciatissima, anche in Paesi medi come la Svezia, l'Italia chiude alla ricerca nelle biotecnologie aprendo implicitamente il suo mercato ai bioprodotti altrui. Cioé chiude tutte le porte al presente e al futuro del nostro Paese.

 
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