Penso sia stato un "tour" massacrante.
Il problema delle mutilazioni genitali femminili in Africa e' problema
molto complesso.
E' anzitutto il substrato "culturale" del fenomeno che va affrontato:
ricordo, anni fa, all'epoca lavoravo in Lussemburgo, che Antenne3
mando' in onda un servizio sul tema: bene, in Sudan, delle INFERMIERE
(persone cioe' con un minimo di preparazione medica) affermavano che
si sarebbero sentite sminuite se non infibulate.
Di piu': la c.d. "circoncisione faraonica" (ablazione delle grandi, piccole
labbra e clitoride) e' in Sudan "teoricamente" proibita per Legge.
Di fatto praticata - oltre che dalle "mammane", con tutti i problemi inerenti
all'assoluta carenza di asepsi - anche negli Ospedali governativi.
Da notare, infine, come l'infibulazione crei, a valle dell'atroce dolore
intrinseco nella pratica, ulteriori problemi: dalla prima notte di nozze
in cui il marito e' costretto ad...."aprire" la moglie con un coltello, non
potendola diversamente penetrare, alle serissime complicazioni di
parto.
E' problema, ripeto, culturale e - come tale - tanto piu' difficile da
risolvere, ne' alcuna Legge potra' porvi rimedio.
Cordiali saluti
paolo melucci