Caro Marino, non vorrei che questa storia fosse un pò come quella Lorenzi/Quinto.Se quanto scrive Buller sia pettegolezzo non mancherò di accertarlo con lui stesso, mi rimane difficile credere però che il Direttore generale dell'UEA si sia abbandonato con una lettera non di amicizia ma su carta intestata dell'UEA e nella pienezza della sua carica, a dei pettegolezzi.
Rimaniamo comunque a quanto tu affermi: le riunioni progettate con l'UEA a NY prima e a Bruxelles poi.
Io trovo completamente assurdo che in essi non sia contemplata ufficialmente l'ERA.
L'UEA ha persino fatto un comunicato stampa sul fatto che non ci dava il patrocinio sul Progetto europeo e bloccare così indirettamente gli esperantisti che avrebbero voluto finanziarci in quello.
Ebbene il Partito che fa? Organizza due riunioni esautorando l'ERA e dando quindi ragione al "taglia fuori" dell'UEA sull'ERA.
Questi sono i fatti e tali fatti dimostrano incontrovertibilmente che già essi rappresentano delle scuse (Buller o no). L'ERA NON C'E' NE A N.Y. NE' A BRUXELLES! Il Partito non ha chiesto che l'ERA (il massimo di esperienza e conoscenza che in tema di esperanto il partito può vantare) sia anch'essa parte in questi incontri ma, fa finta nemmeno ci sia.
Bene caro Marino ti chiedo ufficialmente che l'ERA sia chiamata accanto al Partito nelle occasioni progettate.
Ti dico subito che se cio ci sarà negato convocherò immediatamente un Consiglio Generale dell'ERA per decidere sul da farsi nei confronti del Partito e di tali inconcepibili e politicamente stupidi comportamenti.