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Conferenza ERA
Gentile Guido - 26 aprile 1997
Esperanto e PR
Ma tu, Giorgio, ritieni sia ancora il caso di restare nel Partito Radicale ? O meglio, in quel che resta del PR ?

Non c'e' proprio altra alternativa ?

E proprio necessario seguirlo nella sua lenta agonia o guardarci un po' in giro e diventare veramente transpartitici e transnazionali come associazione o altrimenti come individui all'interno di altre organizzazioni ?

Sei proprio convinto che, nel momento in cui Olivier Dupuis si dimettesse, verrebbe eletto facilmente un altro segretario favorevole alle iniziative esperantiste ? Io dico di no. Nemmeno se venisse eletto Marco Pannella.

Lasciamo che Olivier faccia il suo lavoro con l'UEA, speriamo lo faccia bene, nel frattempo le associazioni, le organizzazioni e i partiti nel mondo sono un'infinita' e oggi abbiamo mezzi molto efficaci per raggiungerli facilmente; perche' non trovare quello che fa per noi e traslocare ? Pensiamo forse che il PR sia l'unico, il miglior partito del mondo ? Io sono ancora portato a crederlo, lo confesso, ma e' molto difficile che si tratti di un'opinione obiettiva, probabilmente e' la conseguenza di una lunga appartenenza (leggi dipendenza) e il non aver avuto molto tempo da dedicare a guardarmi intorno.

Mi sembra che il Partito Radicale abbia ormai esaurito le sue funzioni, tanto che capita di sentire i suoi ex-militanti, ora club-pannelliani, riferirsi al PR dicendo "Quando c'era il PR...".

Del PR ormai restano quasi soltanto i principi che nessuno puo' cancellare, nemmeno gli attuali funzionari e burocrati.

Se non riusciamo a camminare con le nostre gambe, probabilmente (vorrei sbagliarmi, ma io la penso cosi') non e' nemmeno il caso di continuare come ERA e ogni individuo potrebbe inserirsi in varie organizzazioni esperantiste e non, col suo bagaglio cultural/politico.

Si puo' ugualmente continuare a tenerci in contatto e collaborare.

Mi piacerebbe leggere altri punti di vista ma so che non arriveranno.

Appunto, che senso ha tutto questo ?

>>Guido<<

 
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