------------------ESPERANTO: i lavori della sessione 1997 del committee on ngo, che dovra' discutere la proposta del partito della lingua internazionale ausiliaria all'onu, dovrebbero essere convocati intorno alla seconda meta' di gennaio.
non e' mai stato deciso come affrontare la strategia della coalizione di ONG che sostiene la faccenda, da noi voluta sull'esempio di quella per il tribunale.
Non e' detto che questa sia stata una mossa sbagliata, perche' si e' evitato che tutti i problemi che stanno dietro ai rapporti tra esperantisti radicali e non venissero fuori, creando piu' ostacoli che aiuti all'intero processo.
Credo pero' che a questo punto una decisione definitiva vada presa, anche perche' il presidente dell'uea ha gia' detto che verra' a new york l'anno prossimo e continuera' il lavoro di lobbying iniziato l'estate scorsa.
quindi mi associo a coloro che chiedono una riunione urgente
sull'argomento, alla condizione che da questa pero' debba uscire non solo una strategia chiara e, direi io comune tra partito ed era, ma anche la divisione di responsabilita' di chi fa cosa, dove, con chi e con quali soldi.
Credo che anche l'ambasciatore cappato, in qualita' di responsabile della sede di new york (sia per quanto rigurda gli affari onu che i contatti con gli usa) dovrebbe essere consultato e coinvolto quando verranno affrontati i summenzionati problemi e
prese delle decisioni formali.
Ritengo comunque molto difficile poter portare avanti un lavoro comune con l'uea se questi non cambiano atteggiamento nei confronti dell'era, ma ritengo altrettanto impossibile e inutile, che gli esperantisti (dei quali non faccio piu' parte, ammesso e
non concesso che mai mi abbiano fatto la grazia di accogliermi) considerino prioritario farsi la guerra piuttosto che promuovere la lingua internazionale.
Chiedo infine di non essere piu' preso in considerazione per quanto riguarda messaggi da leggere, tradurre o rispondere in esperanto.
Poco ne sapevo tempo fa, sempre meno mi ricordo e dopo questa breve esperienza mi verrebbe da dire sempre meno ne voglio sapere.
saluti