---------------------------------------------------------------Restringo un po' l'insieme dei destinatari, sperando di non
annoiare troppe persone.
Secondo me e' bene separare due problemi:
1) E' opportuno discutere serenamente con l'Associazione Radicale
Esperanto (ERA)?
2) E' opportuno presentarci all'esterno mescolandoci in qualche modo
con l'ERA?
Le mie risposte sono:
1) Si': gli attivisti dell'ERA sono probabilmente degli insopportabili
piantagrane, cioe' sono come quasi tutti gli esperantisti, e fare
due chiacchiere con loro e' altrettanto interessante e (in)utile che
farle con chiunque altro.
2) No: anche prescindendo dalle persone e dalle ideologie, l'immagine
pubblica dell'esperanto e' gia' abbastanza confusa cosi', non e' il
caso di fare ulteriori pasticci. Associare l'aggettivo "radicale" al
nome "esperanto" e' dannoso perche' crea confusione, quindi qualunque
iniziativa comune rivolta verso il pubblico mi vedrebbe contrario.
Ovviamente lo stesso problema ci sarebbe se l'associazione si chiamasse
"Associazione Fascista/Comunista/Leghista/Democristiana/... Esperanto"
(e il fatto che sia una ONLUS e' - evidentemente - del tutto irrilevante).
Pensiamo per esempio alle associazioni come ARCI, Legambiente, Medicina
Democratica, CGIL, che anche quando sono molto legate a un partito si
guardano bene dal citarlo nel nome.
Per questo motivo spero che nessuno di noi, presentando l'esperanto
a una conferenza o in televisione, mostrera' un libro edito dall'ERA,
o mandando un messaggio di posta elettronica a nome della Gioventu'
Esperantista Italiana mettera' nella sua firma l'indirizzo dell'ERA.
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Saluti/Sincerely/Amike,
Giuseppe CASTELLI