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Partito Radicale Silvja - 3 settembre 1994
UE DIVISA SULL'ANTITRUST DEI MEDIA

Il commissario Vanni d'Archirafi presenterà una proposta di direttiva

Il Sole-24 ore, 2 settembre 1994

Bruxelles - La possibilità di istituire un antitrust europeo nel campo dei media sta scatenando una accesa battaglia politica a Bruxelles. I nodi verranno al pettine probabilmente verso la fine di settembre quando il commissario responsabile per il Mercato interno, Raniero Vanni d'Archirafi, presenterà alla Commissione Ue una proposta di direttiva per disciplinare la concentrazione dei media nei Dodici e rimuovere barriere nazionali. Fonti dell'esecutivo comunitario hanno precisato ieri che il progetto allo studio dei servizi della Commissione prevede anche l'istituzione di un'autorità antitrust europea.

Secondo una bozza della proposta, circolata ieri a Bruxelles, la Commissione sarebbe invitata a fissare alcune condizioni base che dovrebbero poi essere rispettate dalle authority nazionali al momento del rilascio delle concessioni di licenze. Eventuali restrizioni dovrebbero basarsi sull'entità delle 'audience' reali e non sul numero delle emittenti controllate da un soggetto, in modo da tener conto alla moltiplicazione dei canali provocata dalel nuove tecnologie.

Ma sulla portata dell'azione della Commissione non c'è ancora accordo tra i Paesi membri. Vanni d'Archirafi aveva sottolineato nei giorni scorsi l'esigenza di una presa di posizione Ue in materia, osservando che "le legislazioni nazionali in questo settore sono troppo frammentarie e tendono sempre di più a divergere". Anche il commissario all'Industria tedesco, Martin Bangemann, concorderebbe sulla necessità di una linea comune sulle nuove tecnologie che stanno spianando la strada a 'pay-per-view', canali via satellite e a richiesta.

Ma non tutti i colleghi dell'Esecutivo europeo sono d'accordo. Per alcuni, l'opzione della direttiva sarebbe prematura, se non inopportuna. Il commissario agli Affari economici esterni della Ue, il britannico Leon Brittan, per esempio, ha avanzato delle perplessità sulla necessità di una legislazione comunitaria in materia. E, secondo fonti inglesi, starebbe prevalendo all'interno dell'Unione proprio il partito in favore di un intervento molto "soft" in materia.

 
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