Internazionale, 10 settembre 1994
Le Monde
(...) L'idea per cui tutti i membri dell'Europa non possano, di colpo, partecipare insieme a tutte le politiche comunitarie non è certo nuova. (...) La novità, in Francia e in Germania, sta nell'aver rinunciato ufficialmente al "dogma" di Maastricht: non solo al principio (illusorio) secondo cui i nuovi membri dell'Unione dovranno sottoscrivere "l'intero pacchetto comunitario", ma anche all'idea che i Dodici dividano tutti gli obiettivi del trattato. (...) L'Unione dei Dodici scoppia, sia nella versione di Balladur che, senza fare nomi, dichiara che solo certi Stati dell'Unione "dovranno creare tra loro un'organizzazione più strutturata sul piano monetario e militare", sia nella versione della Cdu che dice quali sono i cinque membri del nocciolo duro. Senza dubbio la giustificazione è il realismo, e uno degli obiettivi è quello di liberarsi dell'eterno ostruzionismo britannico e di mettere Londra alle strette. Gli esclusi - i britannici e gli altri - apprezzeranno. Nell'atteggiamento tedesco c'è una brutalit
à che scioccherà. Ma c'è anche un esplicito desiderio di forzare la Francia a essere più chiara. Bisogna, ha detto Karl Lamers, uno degli autori del documento, che Parigi "scopra le sue carte".