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Conferenza Federalismo
Spoltore Franco - 20 settembre 1994
MFE DIR NAZ 2
Il Governo e la quasi totalita dei partiti italiani (con l'eccezione del PPI) hanno respinto l'ipotesi del nucleo duro con argomentazioni che non hanno alcun fondamento perche, come osserva giustamente la CDU/CSU, il nucleo duro esiste di gia ed e formato da quel gruppo di paesi che ha tenuto in vita lo SME. L'Italia deve solamente rimproverare se stessa se i suoi Governi hanno preferito la via della facilita, cioe quella della svalutazione, a quella virtuosa del risanamento finanziario del deficit pubblico. In ogni caso, il vero ostacolo all'ingresso dell'Italia nel nucleo federale non e di natura economica, ma politica. Nessuno pretende che l'Italia sia in regola con i parametri di Maastricht nel 1997. E' sufficiente che, proprio come sta facendo il Belgio che del nucleo duro dovrebbe invece far parte, essa metta in atto un serio piano di riduzione del defict pubblico entro il 1999. Il vero problema riguarda l'orientamento antifederalista dell'attuale governo. Sino a che sosterra, direttamente o indirettam

ente, come e avvenuto al recente convegno di Oxford con la partecipazione di un rappresentante del governo italiano alla redazione di un Manifesto antifederalista, le tesi del governo inglese e ovvio che il Governo italiano sceglie implicitamente la via dell'autoesclusione dal nucleo federale. Il Primo Ministro inglese Major, che in un primo tempo si era dichiarato favorevole all'ipotesi del nucleo duro, messo di fronte ad una precisa proposta ha subito cambiato opinione ed ha elaborato una pericolosa controposta: quella dell'Europa a geometria variabile. Si tratta di consentire che ciascun paese dell'Unione scelga le politiche che piu gli aggradano, cosi come ha fatto la Gran Bretagna rinunciando alla politica sociale e riservandosi una analoga rinuncia per la moneta unica. Se questa proposta venisse accolta alla fine ci si troverebbe con un'Europa in cui le spinte centrifughe toglierebbero ogni coesione e consistenza all'Unione, che resterebbe priva di cuore e di anima. Le ragioni della reazione di Major

sono ben illustrate dall'Economist (9/94). . In questo caso la Gran Bretagna sara messa di fronte ad una , come era avvenuto nel momento della fondazione della Comunita, quando aveva deciso - erroneamente, sostiene ora l'Economist - di restarne fuori. La battaglia per la federazione europea e dunque giunta ad un tornante decisivo. I nemici del federalismo stanno uscendo allo scoperto perche si rendono conto che la partita e decisiva. Tuttavia, il fatto che il Partito del Cancelliere Kohl si sia espresso per il nucleo duro deve essere considerato come un importanto passo in avanti, ma non bisogna abbandonarsi a facili illusioni. La lotta sara ancora dura e difficile. Infatti, in Francia, dove sia il Ministro per le politiche comunitarie Lamassoure, sia i

l probabile candidato per le destre alla presidenza e attuale primo ministro Balladur, si erano gia pronunciati per un'Europa a cerchi concentrici, di fronte alle proposte piu precise ed articolate della CDU/CSU hanno espresso dubbi. Lo stesso Presidente Mitterrand ha sostenuto che . Siamo tuttavia solo agli inizi di un duro confronto. I federalisti italiani hanno un comito preciso. Il fatto che il governo italiano continui a mantenere una posizione ambigua e reticente pesa molto sfavorevolmente sugli esiti della Conferenza del 1996. Per questo e indispensabile che il MFE si mobiliti subito e senza esitazioni per provocare una decisa presa di posizione del governo a favore del nucleo federale. Se l'Italia dira di si al progetto tedesco, gli antifederalisti in Francia e in Germania saranno messi con le spalle al muro. L'ITALIA E IL NUCLEO FEDERALE (mozione approvata dalla direzione nazionale) La Direzione nazionale del MFE prende atto con

soddisfazione delle proposte della CDU/CSU, in vista della Conferenza intergovernativa del 1996, per la creazione di un nucleo duro tra i paesi della Comunita che intendono costruire una Unione "ispirandosi al modello di uno Stato federale", conferendo progressivamente al Parlamento europeo il carattere di organo legislativo a parita di diritti col Consiglio e alla Commissione gli attributi di un governo europeo; condivide con la CDU/CSU la preoccupazione per le drammatiche conseguenze che avrebbe il fallimento del processo di unificazione europea, che lascerebbe mano libera alle forze nazionalistiche del passato per riaprire ferite e divisioni tra i popoli europei che i padri fondatori della Comunita si erano proposti di superare definitivamente mediante istituzioni sufficienti a garantire un comune futuro di pace; sostiene che la via del nucleo duro debba essere percorsa senza esitazioni per conciliare il necessario allargamento della Comunita con l'approfondimento, garantendo cosi democraticita, coesion

e ed efficacia all'Unione europea; giudica del tutto inadeguate le reazioni del Governo e di quasi tutti i partiti italiani, sia della maggioranza che dell'opposizione, alle proposte di un nucleo federale, perche nessuno ha risposto alla questione fondamentale, cioe se, in seno alla Conferenza intergovernativa del 1996, i cui lavori preparatori sono gia iniziati, il Governo italiano debba assumere una posizione favorevole o contraria alla costruzione della Federazione europea; fa notare che le forze della conservazione nazionale - come dimostra anche il recente convegno di Oxford per l'elaborazione di un reazionario Manifesto antifederalista, a cui ha partecipato un rappresentante del Governo italiano - si stanno organizzando per sabotare i tentativi di portare al suo compimento democratico il processo di unificazione europea e che conseguiranno una facile vittoria se le forze tradizionalmente favorevoli all'Unione federale non avranno il coraggio di scendere in campo aperto assumendosi le proprie responsabi

lita nei confronti dei cittadini e dell'opinione pubblica; annuncia il fermo proposito del MFE, fedele all'insegnamento di Spinelli e memore del limpido impegno federalista di Einaudi e di De Gasperi, di avviare una campagna di contro-informazione e di mobilitazione popolare nei confronti dei partiti e del Governo affinche l'Italia prenda nel piu breve tempo possibile una ferma posizione a favore della costruzione di un nucleo federale tra i paesi dell'Unione europea; invita tutte le componenti della forza federalista - in particolare il Movimento europeo, l'AICCRE, l'AEDE, il CIFE - ad unire le loro energie a quelle dei militanti del MFE per contribuire al successo di questa battaglia decisiva per il futuro dell'Unita europea, della democrazia e del federalismo. Milano, 17 settembre 1994

 
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